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Pigneto Via di Tor Pignattara

Tor Pignattara si spacca: "La cultura non basta. Vogliamo legalità e sicurezza"

Si allarga la frattura tra le due anime del quartiere. Da una parte l'Assemblea Permanente che chiede servizi e cultura, dall'altra cittadini e comitati che invocano un giro di vite contro la criminalità

Da una parte l’Assemblea Permanente dei cittadini e delle cittadine di Tor Pignattara che pone l’accento sulla necessità di investimenti in servizi e cultura, dall’altra commercianti e comitati che invocano la tolleranza zero contro la piccola criminalità. 

A Tor Pignattara si allarga la frattura tra le due anime del quartiere, sempre più evidente dopo le mobilitazioni di piazza della scorsa settimana che hanno visto i manifestanti dell’Assemblea Permanente protestare in corteo contro il Municipio e i comitati "legalitari" annunciare in una conferenza stampa la loro adesione al coordinamento Romano "Difesa Roma Caput Mundi" dell’Esquilino. Una frattura che si è accompagnata anche a qualche polemica fra le due fazioni che si sono accusate vicendevolmente di corrività nei confronti di partiti politici pur dichiarandosi entrambe apartitiche. 

NO A COMITATI DI SINISTRA - L’ultima presa di posizione arriva proprio dai comitati di cittadini riunitisi all’Esquilino per annunciare l’adesione al coordinamento "Difesa Roma Caput Mundi" e dare così "ancora più forza alle nostre richieste di legalità e sicurezza per il nostro quartiere". A farne parte il Comitato Municipio 5, il neo nato Comitato Cittadini di Torpignattara, il Comitato Acquedotto Alessandrino e il Comitato Filarete. 

La critica rivolta all’Assemblea Permanente (sigla sotto la quale confluiscono una miriade di associazioni di quartiere tra cui il comitato di quartiere Tor Pignattara e il comitato Certosa) è principalmente quella di essere una somma di movimenti schierati a sinistra. "Non ci sentiamo in alcun modo rappresentati dalla presunta Assemblea Permanente di Torpignattara - si legge nella nota dei comitati - composta per lo più da centri sociali e comitati di quartiere che più volte hanno protetto il Sindaco Marino e il Presidente Palmieri dalle critiche".

LA CULTURA NON BASTA - I comitati riuniti all’Esquilino ritengono inoltre troppo blande le proposte formulate dall’Assemblea e invocano una stretta sulla legalità. "In questa situazione non possiamo limitarci a chiedere alle istituzioni una maggiore illuminazione o uno spazio culturale per italiani e migranti, c’è bisogno di un controllo serio di tutte le attività commerciali nonché di porre fine al fenomeno degli affitti a materasso nelle case, colpendo in maniera seria chi specula sulla povertà, oltre ad una legge che finalmente regolamenti il proliferare dei luoghi di culto in scantinati e garage, con grave pregiudizio per la sicurezza di tutti".
 
NUOVE PROTESTE - "Fortunatamente - scrivono ancora i comitati - i cittadini si stanno mobilitando e nei prossimi giorni riscenderemo in piazza per dire basta al degrado e soprattutto no a chi pensa di poter parlare a nome di  Torpignattara con le istituzioni locali, in virtù di una vicinanza ideologica con il Presidente del Municipio che nel  frattempo fa finta di non vedere il degrado e non convoca un consiglio straordinario per la sicurezza del nostro Municipio".

CAPUT MUNDI - Il Comitato Difesa Esquilino - Monti poi trasformato in Comitato Difesa Roma Caput Mundi Sede Esquilino nasce nel 1998 a seguito dell'apertura di 30 attività commerciali cinesi e bengalesi. Sul blog dell’associazione si legge che "il comitato si batte contro la desertificazione commerciale ed artigianale, il degrado e la superficiale attuazione delle Leggi e Delibere e contro la perdita di valori cristiani e cattolici e dell'identità propria di Roma". 

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