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Elezioni, nel V i commissari confermano Palmieri: "Fuori dalla lista chi non collabora"

Durante l'assemblea del Pd municipale, la raccolta firme di 173 consiglieri per chiedere le primarie. Ma il commissario Mancuso, insieme a Orfini, confermano il minisindaco attuale. "Saneremo le divisioni interne"

Si sa, parte del Pd del V municipio non gradisce il Palmieri ter. Le firme per chiedere le primarie, non previste sulla carta data la ricandidatura dell'attuale minisindaco, sono state consegnate al commissario Aurelio Mancuso in occasione dell'assemblea che si è tenuta la settimana scorsa: 173 firme, il 30 per cento degli iscritti. 

C'è una fronda di insofferenti nel partito, che mal giudica l'operato del presidente, ma questo non sorprende granché. Segnali di mal di pancia interni non sono mancati nei due anni e mezzo di mandato. Prima l'espulsione delle dissidenti, le consigliere Federici e Marchionni, poi le dimissioni da capogruppo del consigliere Callocchia, avevano già anticipato fratture. Ora, a conferma di una pentola in ebollizione, arriva la petizione, consegnata sul tavolo del commissario dem. Ma la candidatura non sembra traballare.

"Sia io che Orfini abbiamo già espresso una valutazione positiva sul presidente Palmieri - dichiara a Romatoday il commissario del Pd del V municipio, Aurelio Mancuso - è un uomo composto, serio e onesto". Piuttosto, tifoserie a parte, la lista per le elezioni verrà "ripulita". Via chi non collabora impedendo i lavori del gruppo ben oltre critiche e confronti fisiologici, chi in aula si è fatto vedere poco o mai, e chi ha già collezionato una serie infinita di mandati. Si rottama dunque, e si mette mano "alle punte aspre del gruppo". 

"Da quando sono arrivato otto mesi fa mi sono reso subito conto di questo frangia non facile da gestire, ovviamente critiche e attacchi su determinati temi fanno parte di un sacrosanto confronto che è sempre auspicabile, ma qui manca la volontà di collaborare. Personalmente sono riuscito a ricucire dopo l'espulsione di Federici e Marchionni. Ma poi è cambiato poco". 

Nessun nome, per il momento, ma qualcuno sembra scontato. "A Fabbroni ad esempio ho già spiegato che non potrà ricandidarsi, è troppo tempo che è in politica sul territorio del V. La lista comunque uscirà dopo le primarie del 6 marzo, altri nomitativi non ne faccio adesso". Detto ciò, i criteri di selezione, ci tiene a precisare il commissario, sono scientifici: azioni svolte per il territorio amministrato, presenza in aula e nei luoghi della rappresentanza, risultati raggiunti. E uno su tutti: "L'era dei potentati elettorali è finita, siamo qui per segnare una discontinuità rispetto al passato". 


 

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