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Sabato, 20 Aprile 2024
Pigneto Pigneto / Via l'Aquila

Cinema L'Aquila: "Tutto chiuso da sei mesi. Colpa del bando e della guerra di ricorsi"

Comitati contro i ritardi nelle procedure di assegnazione. La richiesta: "Riprendiamo proiezioni temporanee"

Luci di nuovo spente al cinema L'Aquila. Da sei mesi il Pigneto aspetta di poter tornare a fruire del "suo" bene confiscato alla mafia, ma il bando va per lunghe, le proiezioni "dal basso" nel frattempo sono state sospese, e le saracinesche tornano ad abbassarsi. A puntare il dito contro l'amministrazione locale, che tante parole ha speso nei mesi per la riapertura dei locali, ci sono associazioni e comitati di SCCA, sigle legate agli ambienti dei centri sociali (dall'Ex Snia allo Scup al circolo Arci Dal Verme a Link, coordinamento universitario) organizzatori di un ricco calendario di eventi dentro il cinema fino a maggio scorso, quando è stato pubblicato l'appalto per l'assegnazione definitiva. 

"L'assessore-vicesindaco Bergamo era stato avvertito della necessità di evitare la guerra giuridica tra i soggetti privati partecipanti al nuovo avviso pubblico per l'assegnazione dello spazio culturale" scrivono con toni avvelenati in un comunicato stampa, riferendosi all'esclusione dal bando di gara dei primi arrivati, l'associazione Kshot, per supposte irregolarità contributive, all'annuncio di un ricorso al Tar da parte degli stessi - procedimento che inevitabilmente allunga i tempi - e un'eventuale ulteriore impugnativa da parte di Cinema Mundi onlus, la vecchia dirigenza del cinema che si dice pronta a rivolgersi ai giudici per ulteriori (presunte) irregolarità di Kshot in relazione ai requisiti richiesti per la partecipazione al bando.

Insomma, una "battaglia" in tribunale che sposta sempre più avanti l'obiettivo: riaprire le sale del quartiere. Che almeno nel frattempo, questa è la richiesta, riprendano le proiezioni "partecipate". "Le beghe burocratiche non possono sempre e impunemente ricadere sulla collettività incolpevole - denunciano gli attivisti - devono risolversi con chiare e tempestive prese di posizione politiche, che danno immediata risposta a un bisogno e a un diritto legittimi della cittadinanza. Esigiamo l'immediato avvio di una fase di apertura transitoria del nuovo cinema Aquila"

In pratica si chiede di replicare l'esperimento portato avanti tra dicembre 2016 e maggio 2017: un tavolo a settimana aperto a tutti i cittadini, ma di fatto coordinato dal gruppo di comitati di Scca, dove decidere la programmazione insieme al V municipio, garante del processo con l'ultima parola sulle scelte finali. Eventi e film aperti a tutti con un ricco calendario consultabile sulla Fanpage di Scca e sul sito del Comune di Roma, non senza polemiche quando le pellicole proposte sono finite nel mirino delle opposizioni perché troppo "di parte", vedi un documentario sugli ex lavoratori del canile Muratella e due "contro l’apartheid del popolo palestinese". Al netto delle polemiche, la collaborazione ha tenuto in vita il cinema per tre mesi, mentre in parallelo andava avanti il percorso partecipato "Co' Roma" per tracciare il perimetro del progetto futuro da inserire nel bando, partendo appunto dalle esigenze dei residenti. Si chiede di ricominciare, aspettando di sbrogliare i ritardi dell'appalto.

"Al vicesindaco Bergamo era stato anche chiesto con forza di lasciare il cinema aperto nel periodo transitorio e di garantirne la riapertura al termine dei lavori necessari per la messa in sicurezza". I comitati tornano a bussare all'amministrazione con la stessa richiesta. Ma il presidente del V municipio Giovanni Boccuzzi, raggiunto telefonicamente da RomaToday, tende a escludere la possibilità. "Siamo noi i primi che dal municipio stiamo chiedendo conto al dipartimento dei ritardi. Purtroppo il bando e le sue tempistiche non rientra nelle nostre competenze. Ci piacerebbe molto poter ricominciare con le proiezioni, ma temo che dal punto di vista amministrativo non sia possibile, perché l'iter per l'assegnazione degli spazi è comunque già in corso". 

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