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Pigneto Pigneto

Emergenza Sicurezza, i circoli del PD incontrano l’on. Marco Minniti

Se la sicurezza non è un tema di sinistra, nè di destra, quali sono allora le politiche di intervento e di contrasto più efficaci? E’ questo il nodo cruciale su cui si è sviluppato nei giorni scorsi il dibattito, organizzato dai 7 circoli del PD del VI Municipio

Ai dibattiti hanno partecipato Sandro Sanguigni, assessore politiche urbanistiche del suddetto municipio, Marco Mei, consigliere PD al Comune di Roma, Gianni Ciotti,  del Sindacato CGIL della Polizia di Stato, ospite d’onore il deputato Marco Minniti, responsabile  sicurezza del PD.

“Sul tema della sicurezza il PD ha perso le elezioni, è mancata una posizione forte in grado di contrastare la campagna elettorale, centrata sulla  paura, messa in atto dalla destra a livello nazionale e comunale a Roma – afferma l’on.Minniti – non è vero che la sinistra è storicamente brava solo sulle questioni sociali perché la sicurezza è un tema su cui si gioca il consenso dei cittadini.”

A dieci mesi dal suo insediamento, il governo Berlusconi ,secondo Minniti non ha reso le città più sicure ma anzi le ha militarizzato, 3000 uomini che per 6 mesi di attività sono costati oltre 72 milioni di euro senza miglioramenti, ha regolarizzato le ronde, ha tolto fondi alle Forze dell’Ordine per 1 miliardo di euro, con conseguente diminuzione di  15 mila uomini tra carabinieri, polizia e finanza, la chiusura di 1000 commissariati, oltre al fermo di  500 vetture per mancanza di soldi per loro manutenzione.

“Altro che maggiore sicurezza, il rischio è lo sfasciamento dello Stato di Diritto, la sicurezza  non si garantisce con cittadini politicizzati che fanno le ronde, il monopolio della sicurezza deve rimanere nelle mani dello Stato che lo esercita tramite le forze dell’ordine. Il modo in cui la destra sta affrontando il tema della sicurezza è pericoloso, per noi invece – prosegue l’on. Minniti  - una giusta politica della sicurezza va di pari passo al recupero del territorio, agli intervenenti di urbanistica, a partire dall’illuminazione stradale perché un piazza , una via illuminata è vissuta e quindi più sicura, ma anche alla solidarietà, all’integrazione, quello che noi del Pd chiamiamo” Sicurezza Integrata.”

Sulla notizia diffusa nei giorni scorsi dalla stampa nazionale sull’aumento di 160 euro (pari ad 8 euro al giorno) sulla busta paga delle Forze di Polizia, Gianni Ciotti, della CGIL, ha ricordato che si trattava in realtà di una coda contrattuale firmata dal precedente governo Prodi (2006-7), non opera dell’attuale governo Berlusconi che, a suo dire, avrebbe compiuto, invece tagli indiscriminati alle Forze dell’Ordine.

“Esistono due modelli di sicurezza, quello sociale e quello militare, noi crediamo in quello sociale e dell’accoglienza, a Roma su 177 pattuglie disponibili solo il 4,4% esce dai commissariati per controllare il territorio, ogni weekend  - spiega Ciotti  -nei pattuglioni anti-movida voluti dall’attuale sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, 8 volanti sono bloccate nelle vie del centro, tipo Campo dei Fiori, cosi succede che il centro storico è militarizzato, mentre le periferie sono abbandonate, la responsabilità non è solo del governo nazionale che ha tagliato i fondi, ma anche del Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, che è assoggettato alla politica di Alemanno.”

Secondo i  dati ufficiali di Polizia e Carabinieri, nel corso del 2008 nel VI Municipio, 135mila abitanti, sarebbero stati compiuti 2000 furti e 100 rapine, pochi, secondo Ciotti,  rispetto alla realtà dei fatti ,con un capacità di contrasto ancora più preoccupante se si considera che solo  l’1,8% degli autori di furti viene arrestato, il 3% nel caso delle rapine.
E critico proprio sulle politiche di sicurezza messe in campo dal sindaco Alemanno, è Mario Mei, consigliere comunale del PD, il centro destra capitolino, a suo dire,  continuerebbe a cavalcare l’onda della paura,  dell’emergenza campi nomadi, quando ancora solo i 2/3 degli esistenti sono stati censiti e manca il piano definitivo per il loro trasferimento fuori dalla città, pochi interventi efficaci dunque, nonostante il cospicuo contributo, circa 300 mila euro annui, che sul tema della sicurezza dovrebbero fornire il Generale Mori e gli  altri consulenti presenti in Campidoglio. 

“Il Comune di Roma invece di promuovere lo sviluppo economico, ha tagliato le opere pubbliche, ha eliminato la cura del ferro( metro), invece di favorire la coesione sociale ha tolto il reddito di cittadinanza, 3,5 milioni di euro destinati  a famiglie povere e disoccupati, ha detto no a 100 mila euro per gli sportelli anti-usura/rachet, negli ultimi 10 mesi Roma è peggiorata  - attacca Mario Mei – noi  invece vogliamo promuovere la legalità insieme alla solidarietà, alla certezza della pena, a politiche di integrazione insomma una responsabilità diffusa che coinvolga chiese, associazioni culturali, istituzioni , scuole per garantire maggiore sicurezza a tutti i cittadini”.

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