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Il Pigneto dopo il blitz: "Risolviamo prima le emergenze dei residenti"

Dopo gli arresti di una settimana fa da parte della guardia di finanza abbiamo incontrato il comitato di quartiere: “Il commercio abusivo non è l'unica piaga del quartiere. Affitti in nero, spaccio di eroina e mancanza di spazi sono le nostre priorità”

"Se abusivismo e contraffazione sono indiscutibilmente delle illegalità da combattere, questioni come l’emergenza casa, lavoro, mancanza di spazi verdi, assenza di servizi sociali, spaccio di eroina, non sono forse anch’esse delle illegalità, magari più gravi perché interessano la vita quotidiana dei cittadini?"

Ad una settimana esatta dall’ormai famoso blitz della Guardia di Finanza contro il commercio di marchi falsi, conclusosi con l’ arresto di 25 tra senegalesi e nigeriani, poi in gran parte rilasciati, abbiamo incontrato alcuni rappresentati del Comitato di quartiere Pigneto per fare il punto sul reale stato della legalità vigente nel quartiere.

"Mi sta bene la lotta all’illegalità, ma allora non limitiamoci a combattere solo il commercio abusivo, a prendercela con la comunità senegalese che qui vive da 20 anni senza creare problemi e che con quelle borsette vendute ci campa", racconta Diego del CdQ. "Prendiamocela anche con gli italiani che affittano le case in nero a prezzi elevati senza che proprio la Guardia di Finanza vada a dirgli niente. E gli spacciatori poi dove li mettiamo? Sembra di essere tornati indietro con gli anni. L’eroina ha ripreso a circolare parecchio anche di giorno, ci sono stati solo negli ultimi mesi 3 morti per overdose e 3 accoltellamenti e nessuno fa niente. Non sono forse queste delle illegalità?".

E il racconto si spinge oltre. "Il Pigneto sta evolvendo verso una nuova era”, spiegano ancora dal comitato di quartiere, “con l’aumento spropositato degli affitti in nero, molti dei cittadini italiani, soprattutto anziani, sono costretti ad andare via, a cambiare zona di residenza, perché non ce la fanno. In cambio, con l’apertura prevista per il prossimo anno di un albergo a 5 stelle presso gli ex stabili della Serono, il quartiere si trasformerà in una “vetrina”, perdendo la sua connaturata anima popolare".

Situazioni che andranno a colpire i simboli del quartiere. Aggiunge Diego: “Con l’apertura dell’albergo sull’isola pedonale, verrà meno un pezzo fondamentale del nostro quartiere. Il mercato  verrà infatti rimosso dalla sua storica posizione e sarà spostato ancora non si sa dove e questo sarà ancora un altro duro colpo perchè è un elemento identitario del Pigneto, dove la gente la mattina si incontra, socializza. E' così da sempre, soprattutto perché non esistono altri luoghi pubblici, aree verdi dove è possibile svolgere questi rituali così importanti della vita quotidiana che ci appartengono di diritto.”

Un grido di allarme forte rivolto a tutte le istituzioni coinvolte, Municipio, Comune, Forze dell’Ordine affinché un pezzo della storia della nostra città come il Pigneto non si perda tra illegalità e speculazioni.
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