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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Pigneto Casal Bertone / Via Ettore Fieramosca, 1

Pigneto, un giaciglio abusivo nel mausoleo del Torrione. L'sos: "Monumento in pericolo"

Sgomberato un accampamento abusivo rivenuto nel manufatto d'eta romana. Il sopralluogo ha però portato alla luce criticità nell'area sepolcrale puntellata con legno e tubi innocenti

Ieri, 3 settembre, gli uomini del Pronto Intervento Decoro Urbano (Pics) hanno sgomberato un giaciglio abusivo rinvenuto all’interno del Mausoleo del Torrione Prenestino, nel quartiere Pigneto.

Da qualche tempo questo manufatto, uno dei più grandi monumenti funerari dell'età romana, era diventato l’abitazione di un senza fissa dimora ora denunciato per occupazione abusiva.

All'uomo, che viveva all’interno del dromos, un piccolo cunicolo che conduce all’area sepolcrale, è stata offerta una sistemazione temporanea. Nel corso dell’intervento l’area è stata inoltre ripulita dai rifiuti che si erano accumulati all’interno del perimetro della struttura.   

IL MAUSOLEO - Il sopralluogo, a cui hanno partecipato anche esperti sella sovrintendenza ai beni archeologici, ha però fatto emergere qualche interrogativo sulla stabilità del manufatto con l'area interna puntellata da travi in legno e tubi innocenti. "È necessario un intervento per mettere in sicurezza l’area sepolcrale che a lungo andare potrebbe essere esposta al pericolo di crolli", ha spiegato Giulia Pietroletti, delegata all’ambiente nel Municipio V. 

RESTAURO - Come ci viene confermato dalla stessa sovrintendenza, un piano per il restauro esiste da tempo ma è fermo per mancanza di fondi. "Così come altri progetti quello del Torrione va inserito in una lista di priorità commisurata alle risorse a disposizione", spiega l’ente che tutela i beni artistici. 

Insomma tutto lascia pensare che il Mausoleo resterà chiuso ai visitatori ancora a lungo. Un destino non dissimile da quello di altri monumenti del territorio mai restaurati per mancanza di fondi.

"Bisognerebbe prendere la questione seriamente e capire cosa si vuole fare di questo patrimonio", spiega Pietroletti. "Ci piacerebbe che i nostri beni archeologici fossero valorizzati e conosciuti, dagli abitanti e dai turisti. Se li teniamo chiusi possiamo solo aspettarci degrado e vandalismo e, prima o poi, qualche crollo".

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