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Stop alla movida anche al Pigneto: "Inutile l'ordinanza senza controlli"

I commercianti dell'isola pedonale del Pigneto dicono la loro sull'ordinanza "antimovida", entrata in vigore il 1 aprile per vietare il consumo di bevande alcoliche, dalle 23 alle 6, fuori dai locali

  Quartiere diventato simbolo della movida, il Pigneto fa concorrenza alle zone "calde" della vita notturna romana. Un susseguirsi di locali affollati, soprattutto nel weekend, caratterizza la famosa isola pedonale dove residenti del posto e non si ritrovano per la consueta bevuta, o bevute, del venerdì sera. Con la bella stagione la strada è strapiena di chi preferisce consumare la bottiglia di birra o il bicchiere di vino all'aria aperta. Ma, dallo scorso 1 aprile con l'entrata in vigore dell'ordinanza antimovida del sindaco Alemanno, non è più possibile fare uso di alcolici per le strade, dalle 23 alle 6. Come hanno reagito i commercianti alla notizia? Che tipo di ripercussioni avrà sugli esercizi lo stop alla movida?
 
"L'incasso è sicuramente calato, anche se noi abbiamo la fortuna di lavorare molto sul posto avendo i tavoli fuori" commenta Alessandro reponsabile del Cargo, uno dei locali dell'isola presi d'assalto, e mette in luce il vero problema. "La situazione a volte diventa è ingestibile, è una vera caccia, devi stare sempre appostato per vedere che nessuno si allontani con le bevute". E i controlli? Sono realmente più intensi? "Tolti i primi giorni ora non si vede più nessuno". O quanto meno, a detta dei diretti interessati, gli interventi delle forze dell'ordine non sarebbero mirati.
 
"Mi ritrovo gli agenti in borghese che mi fanno il verbale se chiudo dieci minuti in ritardo quando poi alle spalle hanno gente che si scola birre su birre alle 2 del mattino" si lamenta Matteo, dipendente di un altro bar di via del Pigneto. E sull'utilità dell'ordinanza ribadisce "in teoria avrebbe un senso, ma in pratica se non vengono effettuati i controlli necessari è come se non fosse stata fatta".
 
   

foto locali Pigneto

 

 
Sulle inadempienze delle forze dell'ordine si esprime anche Dario Santilli, presidente dell'Associazione Commercianti del Pigneto e cuoco dell' "infernotto". "E' semplicemente un delegare ai gestori tutti i problemi, sono io che devo appendere i cartelli contro gli schiamazzi, io che devo controllare che non si fumi nel locale ecc., ma non abbiamo uno stipendio da poliziotti" e sottolinea le falle presenti nel provvedimento: "Basta superare il ponte dove l'ordinanza non vale più. La gente va lì a comprarsi le birre poi ti ripassa davanti con la bottiglia in mano, te guarda e te fa 'ao! a scemi!'".
 

   

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