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Pigneto Pigneto / Via del Pigneto, 22

Il triangolo della vergogna: la mappa interattiva dello spaccio al Pigneto

I nuovi punti di spaccio, i luoghi di consumo, gli avamposti consolidati, i nascondigli e le sentinelle. In una mappa la rete criminale che tiene sotto controllo il quartiere

I nuovi punti di spaccio, i luoghi di consumo, gli avamposti consolidati, i nascondigli, le sentinelle e molti dei fatti di cronaca che hanno sconvolto il quartiere. A guardarla dall’alto, grazie a Google Maps, la mappa interattiva della criminalità nel quartiere Pigneto fa davvero impressione.

L’idea è del sito Pigneto.it che ha usato il servizio di Google per tracciare un quadro (provvisorio) - efficacemente denominato "il triangolo della vergogna" - della rete criminale che tiene sotto controllo il quartiere. E il risultato è sconfortante.

Almeno dieci punti di spaccio, di cui due sorti ultimamente, svariati i luoghi di rifornimento, consumo e bivacco, così come gli angoli presidiati dalle sentinelle che avvisano per tempo i sodali dell’arrivo di Carabinieri e Polizia.

SOTTO ACCUSA LE FFOO. Anche le Forze dell’Ordine, però, finiscono sotto accusa. Neppure i luoghi presidiati dalle FFOO sono considerati sicuri. Come il posto di blocco a Piazza del Pigneto dove, spiega il sito, "a rotazione Polizia , Carabinieri e Municipale, soprattutto nel fine settimana, controllano le auto di passaggio. Totalmente assorti nell'esame di patenti e libretti, non chiedetegli di occuparsi di quello che avviene a sei metri da loro. Non sono lì per quello".

I PUNTI CRITICI. Poi ci sono i bancomat. Pressoché inutilizzabile (e inutilizzato) lo sportello di Piazza del Pigneto, il prelievo di contanti è possibile - purché sotto scorta - a Piazzale Prenestino, dove comunque sarete scrutati a vista da individui poco raccomandabili. Tanto che "il rifornimento cash - si legge nella mappa - può esserlo per chi si serve del bancomat ma anche per chi lo tiene d'occhio. Andateci in congrua compagnia".

LE PERIFERIE. A fronte di tutto questo (e molto altro: qui il link alla mappa) il Comune appare, al solito, latitante. Dopo aver rischiato di esser sfiduciato dal suo stesso partito perché poco attento alle periferie, di recente il sindaco sembra aver preso a cuore la sorte di Tor Sapienza (o meglio di viale Morandi, dove il 21 gennaio incontrerà i residenti per la terza volta in poche settimane). 

ALFANO E IL PREFETTO. E il Pigneto? L’ultimo incontro di Marino con gli abitanti risale al 14 ottobre 2013, quando promise "azioni di contrasto severe e rigorose" per estirpare la criminalità. Poi un paio di sortite estemporanee, come quella della scorsa estate quando dopo una sfuriata al Prefetto il primo cittadino chiese "di essere ricevuto con urgenza dal ministro dell'Interno entro 72 ore, perchè non è possibile che i pusher spaventino i cittadini". 

LE TELECAMERE. Il 6 ottobre l’ultima promessa: l’installazione di telecamere 'mimetizzanti' dal design sobrio, ma anche abbordabili per le casse capitoline. "Sono in grado di produrre statistiche, di filmare e attivarsi quando ci sono situazioni che possono rappresentare pericolo e sono, anche, molto eleganti", aveva spiegato il sindaco.

SITUAZIONE COMPROMESSA. Il 14 novembre il Comune annuncia finalmente l'installazione di 6 nuove telecamere al Pigneto. A ciò si aggiunga la nuova illuminazione al led di cui hanno beneficiato due strade del quartiere. I risultati? Per ora sono prossimi allo zero, anzi si direbbe che la situazione diventa ogni giorno più compromessa. Lo testimonia il clima che si vive nel quartiere dove alla rabbia è ormai subentrata la rassegnazione. Ma forse dalle parti del Campidoglio non aspettavano altro.

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