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Cinema L'Aquila: "Non chiuderà e il nuovo bando garantirà i posti di lavoro"

Di pochi giorni fa la revoca della concessione al consorzio Il Solco per irregolarità amministrative. Ma l'assessore Marinelli rassicura: "Nuovo bando garantirà continuità con progetto culturale e posti di lavoro"

L'allarme (forse) rientra. Ma al Nuovo Cinema L'Aquila nessuno ha intenzione di abbassare la guardia. Il cinematografo indipendente nel cuore del Pigneto non chiuderà e i lavoratori non dovrebbero perdere il posto. Di pochi giorni fa la revoca immediata notificata da Roma Capitale al consorzio Il Solco, che nel 2008 si è aggiudicato lo spazio confiscato alla Banda della Magliana. 

Un affidamento decennale che scadeva nel 2018, ma che all'improvviso è venuto meno. La ragione? Ufficialmente un'irregolarità amministrativa commessa dallo stesso consorzio: il sub-appalto di una parte dei servizi previsti nella gestione del bando a un'altra cooperativa, la Nuovo Cinema Aquila, nata come start-up proprio all'interno del cinema. Da qui la notifica e la richiesta di sgombero a partire dal prossimo 9 giugno. "Abbiamo dovuto necessariamente procedere in questa direzione" ha detto l'assessore Marinelli, che però, già ieri sera rassicurava lavoratori e gestori. 

Il nuovo bando, che dovrebbe essere pubblicato a breve, conterrà, stando alle promesse, garanzie per la tutela del posto di lavoro di chi attualmente è impiegato presso il cinema, assicurando che il progetto culturale e sociale portato avanti dall'attuale gestione e da molti considerato all'avanguardia e unico in Italia, non venga meno. 

Di ieri una conferenza stampa per fare luce sulla vicenda è stata indetta dal consorzio nella sede del cinema. Ampia la partecipazione, soprattutto di registi, attori e distributori cinematografici che, in un modo o nell'altro, sono passati dentro quelle sale. Una mobilitazione e una dimostrazione di solidarietà da parte anche dei soggetti che abitano il territorio, centri anziani, mamme con bambini, scuole, che nel cinema hanno trovato accoglienza e ospitalità. 

"Forse abbiamo commesso un'ingenuità" ha dichiarato il direttore, Fabio Meloni, che ha poi spiegato le ragioni di quel subappalto. "Abbiamo dato vita alla cooperativa Nca per poter partecipare a un bando regionale che ci permetteva di realizzare quel passaggio al digitale che l'avanzamento tecnologico ha imposto a tutti i cinema. Quel bando, però, era aperto solo a società che potessero dimostrare di avere l'attivita' cinematografica come prevalente". 

Presente all'incontro di ieri anche l'assessore municipale alla Cultura, Nunzia Castello, che ha assicurato il massimo impegno "affinchè le promesse siano mantenute e il bando tenga conto degli importanti risultati e dell'ottimo lavoro svolto da questa gestione". 

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