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Pigneto Pigneto / Via Pesaro

Spaccio al Pigneto: "Rete di connivenze, intervenga la magistratura"

A commentare l'ormai noto quadro di droga e degrado, il commissario Pd del V municipio. Da giorni i cittadini stanno inondando il prefetto Gabrielli di lettere-appello: "Al Pigneto torni la legalità"

Prima i comitati, poi i singoli cittadini, poi ancora Francesco Bernabei, regista del documentario La luna che vorrei. L'indirizzo è sempre lo stesso, la mail del prefetto Gabrielli, i residenti se lo passano sui gruppi Facebook dove le condizioni di degrado del quartiere sono oggetto di testimonianze quotidiane. "La 'realtà Pigneto' dove è in atto un'occupazione del territorio da parte degli spacciatori, di tipo militare, con vedette ronde continue, e comunicazioni via telefono non può essere affidata ad un commissariato di zona come se fosse un problema di ordinaria amministrazione". E' un passaggio della lettera di Bernabei inviata al numero uno di palazzo Valentini, e ben riassume il punto di non ritorno che il quartiere ha già raggiunto da un pezzo. 

Pattuglie e agenti a caccia di qualche grammo "di fumo", sono un palliativo che mostra ogni giorno la sua inefficienza. Arresti sparuti o retate che siano, gli interventi delle forze dell'ordine non bastano. Si cambia tutto per non cambiare niente. E siringhe, scie di sangue negli androni dei portoni, corpi accasciati sui marciapiedi dopo l'ultima dose di eroina, i soliti cinquanta pusher divisi tra via del Pigneto e via l'Aquila, dove adesso anche il cinema, chiuso da mesi, fa da avamposto di spaccio, sono i veri presidi del territorio. Un quadro devastante che non ha nulla a che vedere con la movida, anzi. Il commercio è il primo a fare le spese di un quartiere che si sta svuotando, che non attira più avventori come un tempo, se non per l'acquisto della droga

"Moltissimi negozianti vogliono abbandonare l’attività, e i residenti trasferirsi in altri quartieri più a misura d’uomo, alcuni ripeto sono stati minacciati 'tu lavori se lo vogliamo noi, altrimenti non lavori, questa e zona nostra' questo è quello che si è sentito dire un negoziante della zona" ha raccontato Bernabei. Minacce, connivenze, intimidazioni, una rete di delinquenza che forse va oltre lo spaccio al dettaglio. "E' il caso che la magistratura indaghi in profondità, ben oltre il singolo arresto - ha commentato il commissario del Pd del V municipio, Aurelio Mancuso - se il sistema è così radicato, vuol dire che è più profondo di quanto possa sembrare". 

Di spaccio al Pigneto si è parlato nell'ultimo tavolo sulla sicurezza tra municipio e delegato del Prefetto. "Abbiamo discusso moltissimo del Pigneto - ha spiegato l'assessore municipale, Giulia Pietroletti - di come la situazione si mantenga critica e sembri addirittura peggiorata. I cittadini ci confermano che gli interventi, per come sono concepiti, non sono sufficienti a debellare lo spaccio e per questo abbiamo chiesto che la Prefettura non solo assegni delle risorse adeguate ma anche che metta in atto delle strategie risolutive". Che se ne parli però non rassicura più. Stanchi di parole senza fatti, i residenti procedono con il mail bombing al Prefetto, sperando che la sicurezza del quartiere siamo nell'agenda (quella con le priorità) della prossima amministrazione. 

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