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Via del Pigneto riaperta al traffico? "Misura inutile e dannosa"

Il Comitato di Quartiere non ci sta. La risoluzione votata da Idv e Pdl in consiglio municipale accende gli animi: "Riaprire al traffico l'isola pedonale non risolve i problemi, anzi, potrebbe peggiorarli"

Vent'anni fa via del Pigneto diventava pedonale. Una conquista per l'ambiente, per i commercianti e per i residenti della zona. Oggi la possibilità, affacciatasi concretamente con la risoluzione votata da Pdl e Idv in consiglio municipale, di fare marcia indietro spaventa un pò tutti. Si vuole riaprire alle auto l'isola della movida per arginare i problemi legati allo spaccio, al degrado e ai rifiuti, soluzione che però a molti non piace. Soprattutto a chi si è battuto anni per averla quell' "oasi" lontana dal traffico.    

"La riapertura dell'isola pedonale non risolverà nessuno dei problemi strumentalmente utilizzati a giustificazione dell'iniziativa: spaccio, movida e  monnezza rimarranno come prima e più di prima ma in cambio cittadini e residenti perderanno l'unico luogo di aggregazione a cielo aperto". Ad accendere la polemica, oltre ai politici della maggioranza municipale, sono i membri del Comitato di Quartiere Pigneto - Prenestino per i quali se anche i motivi della scelta sono nobili, non è reintroducendo macchine e motorini che possono essere risolti. Forse, incalzano dal comitato, sarebbe stato meglio gestire la situazione con scelte politiche diverse. Tipo?  

Ad esempio "utilizzando i 400.000 euro dovuti da Serono/Condotte a seguito del cambio di destinazione della fabbrica farmaceutica per la riqualificazione dell'isola piuttosto che far morire lo storico mercato rionale da un lato e trasformare la zona in una vera isola galleggiante tra birra e piscio". E ancora "ostacolando l'apertura di soli locali dediti alla vendita di alcolici (a danno delle attività artigianali) con conseguente invasione di tavolini, sedie e gazebi". Per quanto riguarda poi la sicurezza dell'area, messa continuamente a repentaglio dall'attività di spaccio e delinquenza, sarebbe stato il caso "di andare a bussare alle porte giuste invece di militarizzare il territorio senza per altro risolvere il problema".

Anche per i rifiuti si poteva agire diversamente, magari con una "raccolta porta a porta" invece che con "lo spostamento dei cassonetti della differenziata incompatibili con con le dimensioni delle strade". Insomma, per il Cdq riaprire le porte ai veicoli non solo non è la soluzione giusta ma rappresenta un pericoloso passo indietro che rischia addirittura di peggiorare la situazione.

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