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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Via dei Gordiani: "Rottamatore e scuola non sono compatibili"

Il Municipio Roma 6 discute dell'autodemolitore di via dei Gordiani e della sua vicinanza, oggetto di polemica, alla scuole elementare e media di via Romolo Balzani

Lo "sfascio" di via dei Gordiani al Prenestino, quello vicino alla scuola elementare e media "Iqbal Mashi", è solo uno dei 21 autodemolitori presenti in città. Come molti della lista è oggetto di polemiche e contestazioni da parte di chi vive nei dintorni, e soprattutto, nel caso specifico, di chi porta i figli tutti i giorni nell'istituto scolastico distante pochi metri. Il problema principale starebbe nelle continue esalazioni di polveri provenienti dalla rottamazione dei metalli che gli alunni della scuola e i residenti del quartiere sarebbero costretti a respirare e che avrebbero segnalato più volte alle autorità locali. Tanto da spingere il Municipio Roma 6 a prendere la situazione in mano.

Con una memoria di giunta del 15 novembre (testo on line sul sito dell'assessore Massimo Piccardi) il parlamentino di via di Torre Annunziata si è impegnato "a denunciare i fatti accaduti alle Autorità Competenti (Arpa, Asl Roma C, II Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, Tutela Ambientale del Corpo di Polizia Municipale di Roma Capitale)" facendo appello alle "normative in materia di protezione ambientale e di prevenzione sanitaria". L'area di via dei Gordiani fa parte dei 15 sfasciacarrozze destinati ad essere trasferiti in aree a norma lontane dai centri abitati. Questo almeno secondo quanto stabilito dall'ordinanza emanata dal sindaco Alemanno, la n.13 del 28 giugno 2012, l'ultimo step di un processo di delocalizzazione dei centri di rottamazione sul quale si prova a legiferare da anni e anni. Senza risultati rilevanti, a dir la verità, nè degni di un dibattito così animato.

UNA LUNGA STORIA - Era il '97 quando un accordo di programma fra Comune, Provincia e Regione pianificava la realizzazione di cinque 'Isole di bonifica' (Osteria Nuova, Santa Palomba, Infernaccio, Via Aurelia, via Prenestina), esterne al raccordo o in zone limitrofe, dove trasferire gli impianti. Nel 2003 il Consiglio Comunale sceglieva, su indicazione regionale, la Collina dell'Infernaccio (XV municipio) come sito idoneo ad accogliere un grande centro di demolizione, la cui realizzazione veniva siglata da un accordo del 2007 tra il Consorzio Lucio Corda (13 ditte di rottamatori) e il Campidoglio.

Fortemente osteggiato dal municipio nel gennaio 2009 il Comune fa dietro front e una delibera regionale amplia il perimetro della Riserva Naturale della Tenuta dei Massimi includendovi anche l'Infernaccio. Vincoli paesaggistici che sembrano bloccare tutto, salvo poi sciogliersi poco dopo con l' approvazione di un ricorso al Tar presentato dal consorzio. E' stop comunque, l'iter legislativo si inceppa e la macchina va in panne.

LA DELIBERA DEL 2009 - Quasi un anno dopo arriva una delibera di giunta (dicembre 2009) con la quale si dà mandato al X Dipartimento di completare la delocalizzazione di autodemolitori e rottamatori e di avviare a conclusione la fase istruttoria, tecnica e amministrativa, per l'individuazione di aree a norma. A tre anni di distanza non se ne è fatto di niente e nessun autodemolitore è stato spostato da dove si trovava. Agli inizi dell'estate scorsa, con l'ordinanza del primo cittadino, si è dato un ulteriore spallata a un iter ormai incancrenito. Un'altra goccia nel mare destinata all'oblìo?

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