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Lago ex Snia monumento naturale, i cittadini alla Regione: "Tutelate anche l'area privata"

Per venerdì 22 novembre è stato indetto un presidio davanti alla Regione Lazio a Garbatella

L'avvio del procedimento per rendere il lago dell'ex Snia un monumento naturale non basta. Nel perimetro da tutelare devono essere ricomprese le zone dove sorge l'ex fabbrica. E' con questa richiesta che il prossimo 22 novembre cittadini, artisti, esperti e attivisti del Forum del Parco delle Energie si presenteranno sotto le finestre della Regione Lazio a Garbatella. Dal punto di vista tecnico la richiesta rappresenta una delle osservazioni che i cittadini che da anni si battono in difesa dell'area verde hanno elaborato in merito alla proposta di decreto del governatore Nicola Zingaretti, pubblicata sul sito della Regione Lazio il 28 ottobre scorso. Solo dopo l'analisi delle osservazioni il documento verrà approvato in modo definitivo.

"Il 22 novembre consegneremo collettivamente, insieme alle associazioni scientifiche, ad Assalti Frontali, Capitan Calamaio e altri artisti, le Osservazioni redatte dal Forum del Parco delle Energie in merito al decreto", si legge in una nota del Forum. "Sono l'esito di un lungo impegno che ha visto ricercatori e scienziati di varie discipline impegnati nello studio del perimetro necessario per la tutela del lago e del prezioso habitat circostante che si è venuto a sviluppare in quasi trent'anni di isolamento". 

L'appuntamento è per le ore 10. L'obiettivo è quello di "essere ricevuti dal presidente Zingaretti, dagli assessori Onorati e Valeriani (rispettivamente ad Ambiente e Urbanistica, ndr), per presentare le nostre ragioni, e dire che abbiamo bisogno di ossigeno, di paessaggio naturale, di valorizzazione del patrimonio storico e non di altro cemento dei costruttori romani".

L'istanza di creazione del monumento naturale era stata presentata il 5 dicembre del 2018 dal Forum "con il supporto dell'associazionismo ambientalista e del Municipio Roma V", continua la nota. Il documento chiedeva "la tutela dell'intera area dismessa dell'ex Snia mentre il perimetro proposto dall'assessore Onorati nella bozza di Decreto limita il Monumento alle sole zone non edificate, sottraendo così circa il 40% della superfice dalla tutela (in buona parte la zona di proprietà privata, ndr), laciando addirittura fuori anche parti già acquisite dal partrimonio comunale".

Conclude la nota: "A Largo Preneste ci si può trovare sotto un metro d'acqua come a Venezia, al Prenestino ogni giorno si respirano veleni come a Taranto, dobbiamo ottenere dalle istituzioni, in primis dalla Regione Lazio, un cambiamento radicale delle politiche energetiche, ambientali, urbanistiche. Non ci si può più accontentare delle mezze misure, non possiamo tollerare che gli interessi della rendita vengano messi ancora una volta al di sopra di quelli collettivi. Riconoscere tutta l'area del Ex Snia Monumento Naturale è una scelta necessaria, per il benessere futuro degli abitanti di Roma". 

Al momento hanno aderito oltre i firmatari dell'istanza Wwf Lazio, FederTrek, Italia Nostra, Salviamo il Paesaggio, anche Società Geografica Italiana (SGI), Società Associazione dei Geografi Italiani (AGeI), Società Italiana di Geologia Ambientale (IGEA), Geologia Senza Frontiere (Gsf), ricercatori del INGV, del CNR, dell'ENEA.

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