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Giovedì, 25 Aprile 2024
Quadraro Quadraro / Via Columella

Via Columella: una strada in equilibrio tra voragini e spazzatura

Buche nel terreno, rifiuti a cielo aperto e macchine pompa cemento abbandonate: piccolo viaggio in una via del Quadraro dove i cittadini sono lasciati al loro destino

Per la serie "strade dimenticate da Dio", vi presentiamo via Columella: già tempo fa eravamo passati da queste parti perché, dopo le segnalazioni di rifiuti abbandonati e voragini, via Columella è da molto tempo - a parte gli scherzi - un'arteria dimenticata.

Venendo da via dei Quintili ed entrando in via Columella, ci ritroviamo subito uno spettacolo poco rassicurante: una buca profonda del diametro di circa un metro e mezzo che ci lascia intravedere tristemente il vuoto su cui poggia la strada. Non è un caso che alcuni anni fa qui, come ci racconta Alessandro, un residente, "quando c'erano i lavori per rifare i marciapiedi un camion è sprofondato, e ci hanno messo anni per chiuderla, quella voragine". Alessandro ci spiega che "la strada è diventata una discarica, la nettezza urbana non passa mai, quindi siamo costretti a fare pulizia da noi. E quando piove, la strada diventa un pantano, con altro rischio di voragini".

Via Columella - voragini e rifiuti

Alessandro viene incalzato dal suo amico, un altro residente di nome Peppe, che ci racconta come "qui di fronte dovevano fare un parcheggio per chi ci vive, di fronte alla scuola (l'istituto elementare Don Gioacchino Rey, ndr), ma s'è aperta anche lì una voragine, che è rimasta aperta per più di un anno".

Il punto in cui si era creata la voragine è in un slargo circondato dalla scuola e da erbacce, che molti usano come discarica a cielo aperto, tra via Giulio Igino e via Camillo Tarello. Qui i lavori del comune hanno lasciato come eredità una macchina pompa cemento, recintata alla ben'e meglio (chiunque, anche un bambino in uscita dalla scuola, potrebbe infilarvisi e salire) cui tutt'attorno è cresciuta la vegetazione. Ed è qui che, nell'adiacente via Tarello, troviamo Alessandra Rosan, figlia di una residente anziana che ci racconta come "la macchina è arrivata un anno dopo l'apertura della voragine. Ed adesso è qui da più di un anno".

Alessandra ci racconta che "qui sotto c'è la fungaia, per questo ci sono sempre queste buche che si aprono. E dovrebbero risanare proprio la via, piuttosto che fare iniezioni di cemento. 40 anni fa sono anche crollate intere palazzine per le voragini". Quando le chiediamo come mai la macchina che pompa cemento sia ferma lì da tempo si mostra abbastanza disillusa: "Prima qui, con i lavori per la voragine, l'intero spazio era recintato, con una semplice apertura per i residenti di via Tarello per raggiungere casa. Ma adesso la recinzione non c'è, e spesso i bambini che escono da scuola passano da qui, vicino al macchinario abbandonato". Macchinario che - lo ripetiamo - resta lì, aperto a tutti, sia agli stessi bambini che agli agenti atmosferici, senza nemmeno un telone di plastica a proteggerlo.
 

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