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Torpignattara Quadraro / Via degli Angeli

Casetta per disabili chiusa da un anno: la promessa non mantenuta del municipio M5s  

La struttura di via degli Angeli (Tor Pignattara) è ancora inattiva. Così burocrazia e politica uccidono il servizio pubblico

Doveva restare chiusa qualche settimana. Questioni burocratiche. E invece è passato quasi un anno. "Aprirà la prossima settimana, la gara è stata assegnata" assicurano oggi municipio e cooperativa. Le famiglie lo sperano, ma a questo punto, dati i ritardi continui, ci credono poco. Rimane un dato, preoccupante: 10 mesi per assegnare un bando e per controlli preventivi sulla regolarità dell'edificio, dieci mesi in cui dieci ragazzi disabili sono stati privati di un importante servizio pubblico. 

RomaToday ha denunciato più volte la chiusura della Casetta di via degli Angeli a Tor Pignattara. E torna a farlo, perché le promesse dell'amministrazione non sono state rispettate. Parliamo di una struttura di accoglienza temporanea per la semiautonomia di giovani con disabilità, a gestione municipale, che il municipio stesso, sotto l'ex presidente dem Giammarco Palmieri, ha ristrutturato e aperto nel 2014. 

Qui i ragazzi hanno trovato una seconda casa. Ospitati a gruppi di quattro persone (due donne e due uomini) a cadenza bisettimanale, hanno potuto sperimentare un loro quotidiano. Cucinare, lavare i panni, tenere in ordine la stanza, districarsi tra gli scaffali del supermercato. Hanno imparato a vivere e costruire una loro dimensione di normalità. Che il 30 aprile 2017 gli è stata tolta.

Le ragioni della chiusura del centro? Un anno fa, nelle more del bando di rinnovo, il municipio a trazione M5s, guidato dal presidente Giovanni Boccuzzi, ha deciso di passare al setaccio la struttura (aperta appena tre anni fa) verificando tutti i certificati di agibilità, dai certificati della Asl a quelli per i riscaldamenti. "Riaprirà a breve" dichiaravano dal V municipio ormai quasi un anno fa. Nel frattempo tra carte e procedure arenate negli uffici (e rimpalli di responsabilità tra parte politica e tecnici municipali) è risultato mancare un permesso della Asl. Così il bando è slittato di mesi. 

Nel frattempo, i ragazzi sono rimasti a casa. "Ci salviamo un po' con l'assistenza domiciliare, per il resto Giulio non fa più niente" racconta mamma Isabella, sul piede di guerra dal primo giorno per la chiusura del centro. Suo figlio ha 39 anni e un ritardo cognitivo legato a una meningite virale che lo ha colpito a sei giorni dalla nascita. Per lui la Casetta ha rappresentato un punto di riferimento esterno alla famiglia, per la famiglia una finestra di riposo e relax da una routine difficile. Come Isabella ci sono altre dieci mamme e papà che hanno subito lo stop di un servizio delicato, erogato con fondi pubblici, diventato fondamentale per le famiglie coinvolte, vista anche la generica mancanza di assistenza nel sistema sanitario nazionale per i disabili cognitivi adulti, quasi fantasmi dopo i 18 anni.  

"Riapriremo la prossima settimana" fanno sapere dalla cooperativa che ha vinto il bando, la stessa che lo ha già gestito in passato. Ce lo conferma anche l'assessore al sociale Mario Podeschi: "Doveva già ripartire giorni fa, ma ci sono state delle perdite d'acqua". Un anno di tempo per ripristinare un servizio che già funzionava, solo per riaffidarlo e fare dei controlli di routine. 


 

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