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Torpignattara Pigneto / Via Augusto Dulceri

Via Dulceri e la messa in sicurezza: "Il sindaco emani l'ordinanza"

Sul crollo della palazzina a Torpignattara l'onorevole Azuni invita il sindaco ad accelerare i tempi per la messa in sicurezza. Nove le famiglie che alloggiano in albergo

Il meteo dà pioggia per almeno un paio di settimane, il che non rassicura. Sì perché se già il sottosuolo di via Dulceri risulta tutt'altro che stabile le infiltrazioni d'acqua certo non aiutano. In venti giorni nell'abitazione al civico 145 si sono verificati due crolli, nessuno è rimasto ferito perché la casa era disabitata, ma nove famiglie degli stabili vicini sono state evacuate in via precauzionale. Non hanno la minima idea di quando potranno rientrare in casa. E il sindaco, come denunciato dalla consigliera Azuni, "non ha ancora emanato un'ordinanza per la messa in sicurezza dell'area". In via Augusto Dulceri la paura si percepisce forte e chiara: dal 27 dicembre quando un enorme cratere si è aperto trascinandosi dietro parte della palazzina l'allerta dei residenti è altissima. Le pareti della casa, letteralmente collassata su se stessa, sono state risucchiate da una voragine profonda 10 metri e il timore che l'episodio possa ripetersi è all'ordine del giorno.

In quella voragine dovevano sorgere dei box auto e il cantiere, aperto da mesi, è ora nell'occhio del ciclone. La Procura ha ordinato il sequestro e sta svolgendo delle indagini per accertare le responsabilità. Anche la politica si interroga su colpe, varie ed eventuali. Qual è stato l'iter amministrativo per il rilascio dell'autorizzazione ai lavori? Le competenze si intrecciano e per il momento non se ne viene a capo, come emerso chiaramente da una Commissione Municipale convocata a pochi giorni dal crollo. Si cerca di accellerare il più possibile l'iter giudiziario in modo da avviare la messa in sicurezza e rendere nuovamente agibili le palazzine evacuate. Se ne occupa tra gli altri l'assessore ai Lavori Pubblici del VI, Stefano Veglianti, in contatto con il Pm che segue l'inchiesta. E intanto sul cantiere emergono diversi dettagli.

Quello di via Augusto Dulceri e quello di via Alò Giovannoli, a pochi metri di distanza, sono della stessa ditta. Non a caso durante la Commissione convocata in Municipio, Guido Verdecchia, Presidente della Commissione Trasparenza, auspicava "una relazione al sindaco con tutti gli episodi degli ultimi anni riguardanti i diversi cantieri del costruttore presenti nel territorio municipale, oltre a quello interessato dal crollo”. Dello stesso avviso il consigliere Mauro Corsi che ha proposto la sospensione del rilascio dei permessi edilizi nell'area.

Nel caso poi che dovessero emergere negligenze, ancor più se reiterate, il Municipio si è detto pronto a costituirsi parte civile nel processo. Altro particolare: le dichiarazioni rilasciate a Il Messaggero da parte dello stesso costruttore che ha detto di non essere in possesso dell'assicurazione sul cantiere. La questione è ancora tutta da verificare. Al momento la priorità è una: intervenire il più velocemente possibile sulla messa in sicurezza delle abitazioni e dell'intera area. Lo ha detto e ribadito l'onorevole Gemma Azuni (Sel) che ha puntato il dito dritto al Campidoglio.

"I nuclei familiari evacuati aspettano ancora un intervento autorevole dell’ammistrazione" ha dichiarato. Il rischio è che chi è stato costretto ad abbandonare il tetto "veda prorogare sine die la permanenza fuori casa, con gli ovvi e gravi disagi che ciò comporta". "Questa vicenda  -prosegue Azuni- pone la necessità di rivedere gli attuali strumenti di cui l’amministrazione dispone, poiché quelli attuali appaiono insufficienti a garantire un controllo sulla qualità e sicurezza delle opere eseguite o in esecuzione da soggetti privati".

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