Cantiere di via Giovannoli: "Ora intervenga la magistratura"

"Auspichiamo che il cantiere di Via Alò Giovannoli sia presto oggetto di un’indagine della magistratura, considerato che dopo dodici anni la politica e l’Amministrazione non sono riusciti a risolvere nulla", così dichiarano in una nota congiunta Francesco Corsi, già consigliere del Municipio V, e Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, commentando le continue pressioni che provengono dal territorio sull’immobilismo che si registra nel cantiere di Via Alò Giovannoli.

I cittadini di Torpignattara convivono con il discusso cantiere dal 2001, anno in cui la ditta costruttrice BTS si impegnò, in accordo con il Comune, a realizzare una strada viabile che congiungesse via Alò Giovannoli, via Ludovico Pavoni, via Mario Cartaro e via Mario Baratta e uno spazio da adibire a verde pubblico. L’atto d’obbligo è però scaduto il 24 giugno scorso e delle opere promesse neanche l’ombra. Proprio della situazione di via Giovannoli si sta occupando in queste ore la giunta municipale che ha convocato una riunione ad hoc per decidere il da farsi. 

"Dopo dodici anni di cantieri aperti e continui disagi per il quartiere - continuano gli esponenti de La Destra - ci troviamo ancora al punto di partenza. Occorre a questo punto che siano i magistrati a far luce sulla vicenda e a mettere un punto sul rimbalzo di competenze che appare sempre più come un mix di incapacità, mancanza di controlli, superficialità, connivenze e atti d'obbligo strampalati.

Ci sono state proposte di permute improponibili al fine dello spostamento della sala consiliare del municipio, poi abbiamo assistito a cambi di destinazione d'uso, palazzi costruiti non si sa bene con quale titolo autorizzativo e, non in ultimo, il mancato rispetto di un atto d'obbligo che non è stato ancora corredato da una idonea garanzia fideiussoria. Serve altro?".