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Tor Pignattara, le foto di una consigliera fanno chiudere la sala municipale: interrotti i festeggiamenti induisti

Distribuzione di cibo, offerta libera e una bombola del gas. Podeschi: "Sala chiusa fino a che non c'è un regolamento"

Dopo giorni di preghiere e festeggiamenti la comunità induista di Tor Pignattara non potrà terminare le celebrazioni del Durga Puja nell’ex sala consiliare di via di Acqua Bullicante. Questa mattina una pattuglia della polizia locale si è recata presso lo spazio e ha fatto uscire tutti i fedeli che erano riuniti all’interno. Secondo quanto apprende Romatoday, la richiesta è partita dal V municipio che aveva sollecitato l’intervento dei vigili per una sospetta occupazione abusiva. La segnalazione si è rivelata non fondata. La comunità induista aveva richiesto all’ufficio preposto l’autorizzazione all’utilizzo della sala ed era quindi dotata dei documenti necessari.

Il municipio ha però deciso di mantenere comunque la chiusa la sala. “La preghiera non c’entra niente”, ha spiegato il vicepresidente Mario Podeschi.“Ieri sera la consigliera municipale del M5S Roberta Francescone ha scattato delle fotografie che testimoniano che all’interno del locale sono state commesse una serie di irregolarità. Era presente una bombola del gas e si stavano distribuendo cibi e bevande. Fuori era stato appeso un cartello e sul tavolo all’ingresso c’era un vassoio per poter lasciare un’offerta libera. In quanto si tratta di un luogo pubblico non è possibile chiedere dei soldi e nemmeno distribuire cibo”. 

La Durga Puja è la più importante festa hindu, celebrata in tutta l’Asia del Sud. È dedicata al culto della dea Durga, raffigurata dalle dieci braccia. Dura nove giorni, il tempo necessario alla dea per sconfiggere il demone Mahishasura. Il bene che trionfa sul male. Ed è proprio l’ultimo giorno che si porta a compimento il ciclo di riti e di preghiere legato a questa importante festività. Per questo per la comunità bengalese sarebbe stato molto importante terminare le celebrazioni. Alla presenza dei vigili le persone presenti sono però confluite senza resistenza al di fuori della sala mentre una delegazione si è recata in municipio per cercare di capire il problema, dal momento che l'autorizzazione era stata richiesta.

Il problema è scaturito dalla segnalazione effettuata dalla consigliera Francescone sulla base delle immagini scattate domenica sera. In queste fotografie e video si vede una sala piena di persone, molte delle quali vestite in abiti tradizionali, rivolte verso il palco sul quale c’è la statua dorata della dea e al centro una persona mascherata mentre effettua un ballo rituale. Altre fotografie mostrano delle grandi vaschette posizionate su un tavolo, con all’interno del cibo distribuito ai presenti. E ancora il piatto con i soldi per le offerte. Nel cartello citato, scritto in parte in italiano e in parte in lingua bengalese, si informa che presso la sala è in corso la celebrazione della festività. Nelle fotografie visionate da Romatoday non è invece possibile individuare la bombola del gas.

L’ex sala consiliare, dopo diversi anni di chiusura, è stata riaperta al quartiere da qualche mese. I cittadini possono richiederla per vari eventi. La festa religiosa non è collegata a queste iniziative ma “questa mattina siamo stati avvertiti dello sgombero. Ci è stato raccontato che oggi era l’ultimo giorno ed è importante per la comunità poter terminare la preghiera di fronte alla statua della dea. Sarebbe un sacrilegio spostarla il nono giorno. Anche la presenza di cibo fa parte della festività”, racconta Dominga, una delle cittadine che si sta movendo per organizzare iniziative aperte al quartiere all’interno della sala.

Negli ultimi mesi associazioni e singoli cittadini hanno avviato “una consulta territoriale dal basso per individuare in maniera collettiva le esigenze del territorio. Per esempio abbiamo capito che molti bambini hanno difficoltà con i compiti e pensavamo di avviare un doposcuola due volte alla settimana. Iniziare dai ragazzi ci è sembrato un buon modo per utilizzare questo spazio”.

Da oggi in poi, però, lo spazio resterà inaccessibile a tutti. Almeno fino a quando non verrà approvato il regolamento per il suo utilizzo. “Alla fine di settembre è stata approvata una direttiva di giunta che prescrive la preparazione di un regolamento per la sala”, spiega ancora Podeschi. “La bozza è già pronta. Dovrà passare dalla commissione competente e poi dal consiglio. Spero che sia pronto in un mese”. Fino a quel punto la sala di via di Acqua Bullicante resterà chiusa. 

Dopo la pubblicazione dell'articolo la consigliera Roberta Francescone ha chiesto la pubblicazione di questa replica: "In data 7 ottobre 2019 è apparsa su Roma Today la notizia relativa alla momentanea chiusura da parte dell’ex Sala Consiliare di via Acqua Bulicante 2. L’articolo a firma Ylenia Sina intitolato “Tor Pignattara, le foto di una consigliera fanno chiudere la sala municipale: interrotti i festeggiamenti induisti” contiene una semplificazione eccessiva dei fatti. A partire dal titolo dell’articolo, la chiusura dell’ex Sala Consiliare sembra dipendere esclusivamente dalle foto da me effettuate, mentre come avrò modo di specificare nel seguito, la chiusura dell’edificio pubblico municipale, dipende principalmente dalla mancata applicazione della normativa in materia di sicurezza. Nello stesso articolo, si fa riferimento alla dichiarazione del Vice Presidente del Municipio Mario Podeschi, con il quale concordo pienamente.
Le irregolarità riscontrate, riguardano la somministrazione di cibi e bevande in edificio pubblico municipale, la richiesta di soldi all’entrata, oltre a diverse probabili violazioni della normativa in materia di sicurezza, in particolare per l’eccessivo sovraffollamento della sala, oltre la capienza consentita. A tal proposito, si fa ulteriormente presente che l’ex Sala Consiliare è confinante da entrambi i lati, con l’Ospedale M. G. “Vannini”, oltre ad essere posizionata in prossimità dell’abitato. Inoltre, l’apposizione di uno striscione all’esterno dell’edificio pubblico, potrebbe comportare una violazione della destinazione d’uso dell’immobile, ed anche, per tale motivo, lo stesso è stato immediatamente rimosso da parte della Polizia Municipale. La chiusura dell’ex Sala Consiliare non è dipesa dalla fotografie effettuate dalla sottoscritta, ma dalle irregolarità commesse nell’utilizzo della stessa. In questo contesto, si inserisce la mia attività di Consigliere del Municipio, il cui ruolo è qualificato dalla Legge quale “pubblico ufficiale” per le funzioni di indirizzo e controllo delle attività municipali. E’ bene ricordare che per adeguarsi alla suddetta normativa in materia di sicurezza, il Municipio, a fronte dei recenti lavori di ristrutturazione della ex Sala Consiliare, intende, come avviene per altri edifici di proprietà municipale, di regolamentarne le concessioni d’uso. (ved. Direttiva di Giunta n. 24 del 30.09.2019). Quanto sopra, nulla ha a che vedere con la libertà di culto tutelata dalla nostra Costituzione, la quale deve comunque essere conciliata con le più elementari norme di sicurezza a tutela di tutti i cittadini, senza alcuna distinzione di razza o religione. Ben vengano le iniziative dal basso, ma in una cornice di legalità e sicurezza
". 

Alcune delle immagini della festa

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