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Torpignattara Prenestino / Via di Acqua Bullicante

Torpignattara, torna Karawan Fest: "Il sorriso del cinema migrante"

Dal 27 al 29 novembre torna il famoso festival, unico nel suo genere, che si svolgerà nell'ex aula consigliare di via dell'Acqua Bullicante, 2. Di seguito il programma

"In questi giorni di grande tristezza, in cui è impossibile non essere sconvolti, e difficile orientarsi nel mare di notizie, opinioni e punti di vista che si susseguono incessantemente sui nostri schermi, noi di Karawan ci siamo interrogati sul senso più profondo del nostro progetto, concepito come una festa che abbatte le barriere tra culture con il potere di una risata. E abbiamo deciso di andare avanti".

Torna, a testa alta, il festival che gioca con i luoghi comuni e che (si) diverte cambiando continuamente prospettiva. Nato nel 2012, Karawan è il primo (e unico) festival di cinema che affronta i temi della convivenza, dell’identità, dell’incontro tra culture in tono programmaticamente non drammatico, partendo dalla convinzione che il sorriso sia il terreno d’incontro naturale fra le diverse culture del mondo, il “luogo” ideale in cui scompaiono le differenze e ci si riscopre umani.

Dal 27 al 29 novembre, un’esplosione di colori, suoni e danze investirà il popolare e multietnico quartiere di Tor Pignattara, dove il progetto è nato e continua a svolgersi, con un programma speciale che prevede un focus dedicato al cinema di India e Bangladesh, le cui comunità sono tra le più numerose nel quartiere, per proporre un modello di convivenza basato sul piacere della scoperta e della partecipazione, e offrire un nuovo punto di vista su paesi poco conosciuti, o rappresentati attraverso stereotipi e cliché, che non rendono giustizia a cinematografie incredibilmente intense, colorate e vitali.

Si parte venerdì 27 e sabato 28 dunque, con il meglio della produzione bollywoodiana, ma non mancheranno anche opere di giovani talenti, esponenti di quella “new wave” del sud-est asiatico che si sta facendo conoscere e apprezzare nei festival di tutto il mondo.

Domenica 29, giornata conclusiva dell’evento che vede un particolare contributo di Karawan al tema dell’immaginario delle migrazioni e della narrazione del ‘viaggio’, con una selezione di cortometraggi di animazione dalla Siria, seguita da un incontro con artisti, registi, giornalisti ed esperti del settore, e la proiezione, in chiusura, della commedia marocchina Andalousie Mon Amour, commedia satirica sull’immigrazione clandestina e omaggio a tutti gli harragas che partono con il sogno dell’Europa.

Una collezione di opere vibranti, che raccoglie le voci e le speranze soprattutto delle nuove generazioni che premono con forza ai margini di un mondo che non è più possibile ignorare, e restituisce l’immaginario di un’umanità che non vuole rinunciare ai suoi sogni e che continua a inseguirli in nome dell’amore.

Non solo cinema, anche musica ed eventi speciali al KarawanFest: venerdì 27 in apertura inaugurazione della mostra fotografica di Marcello Scopelliti, sabato 28 concerto dei Moon Stars Studio, formazione di giovani musicisti di origine bengalese, con l’accento romano e il cuore a Dhaka.

KarawanFest è un progetto sul recupero degli spazi per restituire al quartiere di Tor Pignattara il cinema di cui è orfano da oltre 30 anni. Dal 2012, schermo e proiettore in spalla, gli organizzatori trasformano spazi abbandonati e in disuso in luoghi in cui le persone possano re-incontrarsi e godere del rito collettivo dello schermo cinematografico illuminato. Tra scorribande e improvvisazioni per i vari angoli del quartiere sono stati realizzati diversi eventi, incluso l’omaggio a Claudio Caligari a pochi giorni dalla sua scomparsa, con la proiezione del cult ‘Amore tossico’ al parco Giordano Sangalli cui hanno partecipato centinaia di persone.

PROGRAMMA


VENERDI 27 NOVEMBRE

ore 19.30 -  Inaugurazione mostra fotografica di Marcello Scopelliti
SONNY STORY La vita di Gurjeet Singh, per gli amici Sonny: uno dei tanti ragazzi indiani della Pianura Pontina. Dal mercato ortofrutticolo dell’Agro al Gurdwara, il luogo di preghiera della comunità Sikh, un viaggio appassionante tra il Punjab e l’Italia, alla scoperta dell’altro e di noi stessi.

ore 20.00 - AIYYAA
Sachin Kundalkar, India, 2013, 145’, V.O. (Hindi) sott. ITA
Meenakshi è una giovane marathi che vive sulle nuvole tra sogni e fantasie ad occhi aperti in cui immagina di essere una famosa attrice di Bollywood. In realtà abita con la famiglia in un appartamento a pochi passi da un grande cassonetto della spazzatura, usato da tutto il quartiere come discarica. Dotata di un potentissimo olfatto, un giorno Meenakshi è colpita dal profumo intenso che sembra provenire dall’affascinante Surya, un pittore schivo di origini tamil, di cui s’innamora all’istante. Mentre i suoi genitori le hanno finalmente trovato un marito dolce e premuroso, Meenakshi passa le sue giornate a inseguire la scia del profumo di Surya per scoprirne la misteriosa origine, fino al rocambolesco finale. Un film pieno di umorismo, energia e passione, che esplora il tema del desiderio femminile al ritmo travolgente delle danze bollywoodiane.

ore 22.30 - SULEMANI KEEDA (Writers)
Amit V Masurkar, India, 2014, 89’, V.O. (Hindi) sott. ITA
Il miglior film indipendente indiano del 2014 è una spassosa slacker comedy che prende in giro miti e riti di Bollywood. Dulal e Mainak sono una coppia scombinata di sceneggiatori: il primo è timido e impacciato, il secondo eccessivo e pasticcione. Il loro sogno è sfondare a Bollywood e pare realizzarsi quando vengono ingaggiati da Gonzo, figlio di un potente producer che ama Tarkovsky e punta a conquistare pubblico e critica con il suo esordio da attore. Tra i complicati brainstorming per lo script e la caccia continua alla donna giusta, i due dovranno fare i conti con gli imprevisti dell’amicizia e dell’amore.

SABATO 28 NOVEMBRE

ore 19.00_ Moon Stars Studio in concerto
Contaminazioni di generi e suoni da tutto il mondo con questi giovani musicisti di origine bengalese, con l’accento romano e il cuore a Dhaka.

Mostofa Sarwar Farooki, Bangladesh, 2013, 106’, V.O. (Bengali) sott. INGLESE
Il sindaco di una cittadina immaginaria nel Bangladesh rurale bandisce ogni forma di immagine dal paese e ogni forma di immaginazione come potenzialmente pericolosa. Ma una giovane ragazza non si rassegna e con un gruppo di abitanti è intenzionata a far soffiare il vento del cambiamento, che non si può sperare di arrestare chiudendo le finestre e che alla fine coinvolge tutti gli abitanti del paese, compreso il sindaco. L’opera che ha portato alla ribalta internazionale Farooki, definito da Variety “un astro nascente del cinema del sud-est asiatico” e rappresentante di punta della nuova generazione del cinema bangladese.

Sharat Katariya, 2015, 110’, India, V.O. (Hindi) sott. ITA
Una commedia romantica, intensa e divertente, che ritrae una coppia di giovani alle prese con la tradizione, i sentimenti, e il desiderio di realizzare le proprie aspirazioni, sullo sfondo di alcuni importanti cambiamenti sociali per l’India. Nei primi anni ’90, il giovane Prem porta avanti una polverosa bottega di cassette musicali, mentre l’avvento del CD sta per sconvolgere la sua routine. Costretto dai genitori a sposare la timida Sandhiya, che è qualche taglia più in là del suo ideale femminile, Prem si ritrova sempre più stretto tra una moglie che non desidera e l’incapacità di affrontare la situazione. Sull’orlo dell’autodistruzione, troverà proprio in Sandhiya una complice inattesa per decidersi a realizzare qualcosa di buono e scoprire che l’amore, quando arriva, trova sempre la taglia giusta.

DOMENICA 29 NOVEMBRE

ore 17.30_HUMANS, NOT NUMBERS: SKETCHES OF SYRIA, V.O. sott. ING
13 cortometraggi, 13 stili differenti, una rivoluzione: il cinema siriano resiste alle barbarie della guerra e ci ricorda come la nuova vita nasce dalle macerie della Storia.

War on Famous Canvas, Amjad Wardeh, 2014, 2′
Canvas on Mixed Media, Jalal Maghout, 2013, 5′
A Spring Tale, Dani Abo Louh e Mohamad Omran, 2011, 5′
Suleima, Jalal Maghout, 2015, 15′
The Wind, Lina Ghaibeh, May Ghaibeh, Sawsan Nourallah e Ibrahim Ramadan, 2015, 4′
Fade to Black, Majoneeh, 2015, 1′
Goal to Syria, Amjad Wardeh, 2014, 4′
No Difference, Wael Toubaji, 2014, 3′
Metaphor, Wael Toubaji, 2015, 3′
Silent Thoughts, Waref Abu Quba, 2009, 6′
Survival, Yamen Alkhatib, 2015, 4′
Garbanzos, Ammar Nassri, 2014, 3′
In Damascus, Waref Abu Quba, 2014, 4′

Immaginario delle migrazioni e narrazioni del viaggio. Incontro con:

Raffella Cosentino, giornalista, regista
Carolina Popolani, regista, giornalista
Leonardo De Franceschi, ricercatore Università Roma Tre
Khalid Chaouki, deputato
Celeste Costantino, deputato
Giulia Pietroletti,  assessore Municipio Roma 5

20.00_ANDALOUSIE MON AMOUR
Mohamed Nadif (Marocco, 2011, 86′, V. Arabo, Sott.ITA)
Deliziosa e satirica commedia sull’immigrazione clandestina e omaggio a tutti gli harragas, l’esordio di Mohamed Nadif racconta la storia di Said e Amine, due studenti di Casablanca che sognano l’Europa. A bordo di una piccola barca e con l’aiuto di un maestro di scuola, i due partono dal loro villaggio verso le coste spagnole. Un naufragio li separerà. Mentre Amine torna nuovamente in Marocco, Said è convinto di essere approdato su una spiaggia dell’Andalusia dove però accadono cose piuttosto strane…


 

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