Torpignattara sommersa dai rifiuti, ma di emergenza non si parla più
Nel quartiere non è cambiato molto dalle criticità del mese di maggio, quando lo stesso sindaco Marino ammetteva l'allerta rifiuti in tutta Roma. Spenti i riflettori sui cassonetti della città, a Torpignattara restano le discariche
I giorni dell'emergenza, quella mediatica, sono finiti. Non si parla più di rifiuti per strada, di raccolta a singhiozzo, di cassonetti rotti o strapieni, di marciapiedi-discarica. Ma nel quartiere di Torpignattara, fuori dai tavoli istituzionali in cui si sciorinano soluzioni che di risolutivo hanno poco, il tempo si è fermato.
A maggio il sindaco Marino ammetteva un quadro allarmante in tutta Roma. E tra bracci di ferro con chi a suo dire ostacolava il funzionamento regolare degli impianti di smaltimento e richieste di aiuto ai dipendenti per sopperire con turni straordinari di raccolta, per giorni si è parlato di emergenza. I cittadini, a Torpignattara, sono scesi in piazza.
I comitati hanno raccolto dati e segnalazioni per settimane. Il municipio ha chiesto deleghe per la gestione del problema. Il risultato? Non sembra essere quello sperato. Le strade sono ancora sporche, i secchioni soffocano tra ingombranti e sacchetti ammassati per giorni. Sui social network i cittadini postano foto di degrado ad ogni angolo.
"Via della Marranella è una fogna" si sfoga Elena sui social. "Sporca, piena di sputi, vetri, escrementi vari, tossici. Gente che si prende il diritto di fare quello che vuole". E ancora Gaia, sempre sulla stessa strada.
"Scusate ma via della Marranella che è sempre più una discarica a cielo aperto? C'è un bidet ed un materasso che sono almeno 2 settimane che vengono segnalati e non raccolti". Idem per via dell'Acqua Bullicante, e alcuni tratti di via Casilina. Qui l'emergenza è diventata eterna.
