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Torpignattara Prenestino / Via di Acqua Bullicante

Supermercato Lidl a Torpignattara, scoperta cavità nell'area: "Stabilità a rischio"

A quanto dichiarato dalla Sovintendenza non si tratterebbe di un reperto antico, ma occorrono ispezioni ulteriori per verificare la stabilità del terreno. I comitati non mollano: "Fermare il cantiere"

Le immagini diffuse sul web sono impressionanti. Le ruspe, ormai a lavoro tra le proteste dei cittadini e il silenzio delle istituzioni, hanno portato alla luce una cavità di notevoli dimensioni, una sorta di ingresso ad ambienti ipogei non meglio definiti. In sè la scoperta non stupisce, l'area di Torpignattara è ricca di gallerie e cunicoli, catacambe e cave. Ma che sorga proprio lì, dove comitati e associazioni contestano da mesi la scelta di erigere un supermercato con parcheggio, lascia perplessi. 

LA VICENDA - Siamo in via dell'Acqua Bullicante. Nel quadrato compreso tra via di San Vito Romano e via di Santo Stefano è in corso un cantiere della Lidl che lavora alla costruzione di un centro commerciale su un'area privata, verde, abbandonata. La protesta dei cittadini nasce dall'esistenza sul terreno di un vincolo archeologico e paesaggistico stabilito da un decreto ministeriale del '95. La stessa area però non rientrerebbe nel perimetro in oggetto secondo le carte del PTPR (Piano Regolatore). 

Un errore per comitati e municipio, ma la Sovrintendenza, chiamata in causa a dirimere il caos burocratico, ha dato ragione a quanto scritto nel Piano. Servirebbe anche il parere della Soprintendenza paesaggistica, ma ancora non è arrivato. E il ministero dei Beni Culturali non si è ancora espresso a riguardo. Insomma, l'autorizzazione è valida e le ruspe sono a lavoro. Hanno sradicato alberi e erbacce e sono pronti a eseguire l'opera. 

LA SCOPERTA - Ora però, la foto diffusa dal gruppo No Cemento Roma Est, arricchisce la vicenda di un altro capitolo. A tal proposito, la redazione di RomaNotizie ha contattato la Dott.ssa Anna Buccellato, responsabile per la Sovrintendenza dell’area in cui insiste il cantiere. "L’area del cantiere è stata oggetto di indagini preventive come da routine e quindi le autorizzazioni sono frutto proprio di un’attività di tutela preventiva" ha dichiarato. 

E la cavità? "Era già stata mappata - spiega la dottoressa - ed è un cunicolo moderno scavato nel tufo (novecentesco probabilmente) forse legato ad attività estrattiva. La modernità di deduce dall’ampiezza: gli antichi erano molto più stretti". Non sarebbe un reperto archeologico dunque, ma il "vero problema è quello della stabilità". 

Ovvero? "Al di là dei problemi di natura archeologica il monitoraggio, nel caso di cavità come queste, è più che altro reso necessario per capire se in realtà l’area non presenta caratteristiche che sconsigliano l’edificazione. Per questo è stata programmata una nuova ispezione per verificare la stabilità del terreno".

Insomma, la cavità era conosciuta e la Sovrintendenza manderà un archeologo nel cunicolo in questione per verificarne l’età ma soprattutto per accertare la stabilità complessiva dell’area. I comitati comunque non mollano. No Cemento a Roma Est ha già chiesto l'immediata sospensione dei cantieri, continuando comunque a lamentare l'assenza di tutela di un'area dove "il verde è sotto i parametri di legge, l’inquinamento da polveri sottili alle stelle, e gli indici di impermeabilizzazione del suolo sono fra i più alti di Roma". 

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