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Torpignattara Prenestino / Via di Acqua Bullicante

Torpignattara, sul caso Lidl Palmieri si appella a Tronca: "Revochi la concessione illegale"

L'11 Novembre l'ennesimo presidio dei comitati in via dell'Acqua Bullicante, dove le ruspe continuano a sbancare il terreno, nonostante i vincoli archeologici sull'area. Palmieri chiede un incontro urgente al commissario

Un incontro entro pochi, pochissimi, giorni con il commissario Tronca per sospendere con urgenza i lavori. Il presidente del V municipio prende nuovamente posizione sul cantiere Lidl e si schiera con i cittadini, da mesi impegnati per scongiurare la costruzione del supermercato a Torpignattara. "La procedura della concessione edilizia ormai senza ombra di dubbio, è totalmente illegale" tuonano gli attivisti del coordinamento No Cemento a Roma Est, riuniti l'11 Novembre nell'ennesimo presidio in via dell'Acqua Bullicante, dove le ruspe continuano a sbancare il terreno, nonostante i vincoli archeologici sull'area. 

Presenti al sit in anche il minisindaco e gli assessori della Giunta. Si chiede un intervento del commissario, per la revoca definitiva della concessione, perché sull'area pende un vincolo archeologico che chi ha rilasciato i permessi avrebbe di fatto ignorato. L'area in effetti è vincolata per il decreto ministeriale del '95 che stabilisce un vincolo sul Comprensorio Casilino. Il quadrante però non rientrerebbe nel perimetro in oggetto secondo le carte del PTPR (Piano Regolatore). Una discrepanza tra impianto normativo e impianto grafico che ha permesso all'azienda di procedere con il cantiere. 

Al rebus vincoli si aggiungono le carte mancanti. Stando a quanto documentato dall'associazione le ruspe che stanno lavorando alla costruzione del supermercato non avrebbero le autorizzazioni richieste dalla legge. Il Suap, lo Sportello Unico della Attività Produttive del Comune di Roma, avrebbe rilasciato la concessione edilizia per la costruzione del centro commerciale senza "l’atto che avrebbe dovuto certificare le dismissioni degli edifici preesistenti, necessario secondo il parere della Regione Lazio nell’ultima conferenza dei servizi per dare il nulla osta". Ed è la stessa commissione Commercio ad averlo ammesso ed aver chiesto, senza successo, all'ex sindaco Marino lo stop del cantiere. Ora la palla passa al commissario. E intanto le ruspe continuano a sbancare.

L'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE: "IL MINISTRO FERMI LE RUSPE"

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