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Il deputato Pd nel video del rapper Amir: il caso finisce in Procura

Il parlamentare Khalid Chaouki recita nel videoclip di "Ius Music" del rapper Amir Issaa e fioccano le polemiche. Per il centrodestra la canzone incita all'odio contro gli italiani

Finisce in Procura il videoclip della discordia che vede il deputato PD Khalid Chaouki apparire in un cameo per il rapper G2 Amir Issaa. "Ius Music", questo il titolo della canzone da cui è tratto il video, è un rap provocatorio che se la prende con i pregiudizi di cui, secondo l’autore del brano, sarebbe vittima la popolazione migrante. Un disagio che nel testo viene ricondotto anche alla carenza nella legislazione italiana di una norma che riconosca lo ius soli perché, canta Amir, "l'ignoranza parla se qua l'essere Italiano è solamente sulla carta". 

IL CAMEO - Un tema dunque molto caro a Chaouki - responsabile immigrazione per il Pd - che ha così accettato l’invito a comparire per un breve cameo. Nel videoclip, girato nell’istututo multietnico Beccadelli di Torpignattara, il deputato democratico si è calato nei panni di un severo Preside di una scuola media che punisce un alunno reo di aver scritto sul muro del bagno.

RAP ANTI-ITALIANO?- L’apparizione di Chaouki ha però scatenato una marea di polemiche. Il caso è scoppiato dopo le proteste di alcuni parlamentari di centrodestra, ma in breve è diventato argomento di discussione anche sui social network. Secondo i detrattori la canzone incriminata contiene infatti messaggi che inneggiano all’odio e a sentimenti anti-italiani. Amir parla di "gente stupida rimasta al medioevo", di "amici laureati fermati da uno con la terza media" e ammonisce che "da Palermo a Torino scoppierà un casino (...)  una Fiat uno col bazooka sul tettino è la storia di un normale cittadino impazzito era clandestino adesso è un assassino". 

IL CASO IN PROCURA - Secondo il centrodestra quello di Chaouki è stato un imperdonabile scivolone. In prima fila Roberto Caon della Lega Nord che ha chiesto le immediate dimissioni del deputato perché "indegno di rappresentare le istituzioni di questo Paese. Grazie al video di cui si è reso partecipe, è uscita fuori la vera anima intollerante e razzista del deputato del Pd nei confronti degli italiani". Sulla stessa linea i forzisti Maurizio Gasparri, Enzo Fasano e Franco Cardiello, che chiedono l'apertura di un'inchiesta disciplinare in Parlamento.

In ultimo è intervenuta l’ex parlamentare, oggi presidente dell’Associazione donne marocchine in Italia, Souad Sbai, che ha presentato un esposto presso la Procura di Roma. La denuncia dell’ex deputata fa riferimento proprio alla scena del videoclip in cui il Preside-Chaouki invita un bambino a "pulire con la lingua" lo scarabocchio fatto in bagno. Per Souad Sbai il bambino viene infatti punito proprio in quanto italiano.  

LA VERSIONE DI AMIR - A stretto giro sono arrivate anche le repliche dei due interessati. Per il deputato Dem "il rap non è un genere musicale adatto ai leghisti che proprio non lo capiscono. Oppure, ancora una volta, manipolano anche il senso stretto delle parole per confermare la loro avversione ai migranti". Anche Amir parla di un caso creato ad arte. "E’ molto facile strumentalizzare il brano, estrapolando solo delle singole parole e slegandole dal contesto, ma il rap è una foma poetica di racconto, e spesso si avvale dell’utilizzo di metafore e 'giochi di parole' che vanno interpretati e codificati. Una cosa pensavo fosse esplicita e chiara, l’unico argomento che ho voluto affrontare nel brano è il riconoscimento dello #IusSoli ai figli di genitori stranieri nati qui, un messaggio di integrazione, di modernità e di superamento dei luoghi comuni. Tutto il resto di cui stanno parlando a margine del video e su alcuni media è totalmente fuori contesto", ha spiegato il rapper.

L'ITALIA E' IL PAESE CHE AMO - Amir ha quindi aggiunto che è "assurdo fare il processo a una canzone accusandomi di fomentare l’odio contro gli Italiani. L’Italia è il paese che amo, è dove sono nato e cresciuto, io e i miei familiari. Mia mamma era Italiana e di conseguenza tutta la sua famiglia, da cui ho imparato usi costumi e tradizioni. Per farvela breve sono nato a Trastevere, cresciuto tra la Garbatella e Torpignattara e se dovessi andare in Egitto non saprei come muovermi". Nel videoclip, ha concluso il rapper, "ci sono dei bambini stupendi che stanno crescendo qui e già sono il futuro dell’Italia, sono fan di Totti e alcuni di loro a malapena parlano la lingua del paese d’origine dei loro genitori. Ma di che parliamo?"

 


 

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