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Torpignattara Prenestino / Via di Acqua Bullicante

Torpignattara, a rischio il murale di Diavù: il muro è vincolato

L'esistenza di un vincolo paesaggistico sul muro di via dell'Acqua Bullicante è stato comunicato al Comitato di Quartiere. L'inaugurazione dell'opera è prevista per il 28 febbraio

Il muro dove Diavù, Lucamaleonte e Nicola Alessandrini dovevano raccontare Torpignattara con un graffito è vincolato. L'inaugurazione dell'opera di street art all'interno del festival TorpignaLab è prevista per il 28 febbraio. Ma ora è a rischio. Il manufatto scelto per l'esecuzione del murale è in via dell'Acqua Bullicante. Un muro vecchio, non di particolare valore a vedersi, sul quale però penderebbe un vincolo paesaggistico. 

E' stato comunicato al Comitato di Quartiere Torpignattara, vincitore del bando comunale all'interno della più ampia manifestazione Roma d'Inverno, e organizzatore dell'evento. "A seguito delle richieste di routine per autorizzazione all’uso del muro pubblico sito in Via Acqua Bullicante fra i civici 24 e 26 - si legge sul comunicato stampa - il Municipio ci ha comunicato che su tale manufatto (una struttura cadente, bucata in più punti ed in pessimo stato di conservazione) pende un vincolo paesaggistico di non si sa bene quale autorità (Soprintendenza Statale o Sovrintendenza Capitolina)".

Ancora non è ufficiale, e il Cdq non ha in mano nessuna carta. Ma il Municipio avrebbe già informato gli interessati: il muro è vecchio di 70 anni ed esiste un vincolo paesaggistico. I membri del Comitato gridano allo scandalo. "Questo rudere cadente senza alcun valore se non quello di celare un parcheggio, è ciò che nel nostro territorio è oggetto di tutela". 

Due pesi due misure? "Suona strano che nessuno s’avveda della vincolistica archeologica mentre parte l’installazione di una giostra a due metri dall’Acquedotto Alessandrino, mentre invece tutti scattano sull’attenti quando si prova a fare arte su un orinatoio pubblico".

E poi l'appello conclusivo "all’Assessore Marinelli e al Presidente Palmieri affinché chiariscano questa situazione incresciosa, dimostrando che quanto accaduto non è frutto di un disegno ma “solo” l’ennesima follia di un’istituzione che sta affogando nei veti incrociati del suo apparato burocratico".

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