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Topi, il V sui fondi Ama inutilizzati: "Non c'erano altre segnalazioni"

E sugli appalti a terzi per interventi nelle scuole, l'assessore chiarisce: "Dagli uffici mi hanno spiegato che le procedure per attivare Amacard sono troppo lente per situazioni d'emergenza"

Le risorse sono avanzate, è vero, ma "abbiamo evaso tutte le richieste". L'assessore all'Ambiente del V municipio, Giulia Pietroletti, rende conto dei dati, diffusi dalla nostra inchiesta, sulla gestione da parte dei parlamentini dei fondi Amacard, annuali e dedicati agli interventi di derattizzazione sul territorio. 

Anche il V, Pigneto-Centocelle, rientra nei 14 municipi su 15 che nonostante quella dei topi sia un'emergenza da settimane, non ha usato tutte le risorse a disposizione, scadute il 31 dicembre. "Ho contattato Ama e abbiamo avuto conferma che i fondi inutilizzati possono essere riconteggiati per il prossimo anno, mentre all'inizio sembrava che tornassero indietro al dipartimento finendo in un calderone non meglio identificato". 

GLI APPALTI UOSECS - Una rassicurazione in più, almeno i fondi non andranno persi. Ma la loro gestione, come quella degli altri municipi del resto, non può certo essere presa a esempio di efficienza amministrativa e ottimizzazione di risorse già all'osso. Come rilevato da un'interrogazione al minisindaco Palmieri, e da lui stesso confermato, il municipio in tutto questo ha appaltato interventi di bonifica in alcune scuole del territorio, tramite fondi a bilancio gestiti dall'ufficio UOSECS, nonostante ci fosse disponibile Amacard. La ragione?

"Mi hanno spiegato che la procedura con l'appalto è più rapida - chiosa Pietroletti - con Amacard si deve prima inviare un preventivo. Quando si tratta di scuole e la derattizzazione deve essere effettuata d'urgenza non si può aspettare". E allora perché non utilizzare Amacard per effettuare interventi di prevenzione? Perché la procedura prevede l'uso solo in risposta a segnalazioni, che però se riguardano un luogo sensibile, come una scuola, non possono aspettare troppo. Un sistema che forse, sarebbe da rivedere. Ad ammetterlo è lo stesso assessore. "Gli uffici poi lavorano a compartimenti stagni, quasi non comunicano". Il che non aiuta. 


 

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