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Pigneto Pigneto / Via Augusto Dulceri

Via Dulceri: lavori al palo e commercianti in ginocchio: "Rischiamo di chiudere tutti"

A nove mesi dall'apertura della voragine i lavori sono di nuovo bloccati per mancanza di fondi. E in negozianti, esasperati, minacciano di aprire un contenzioso con il Comune e Acea

Lavori ancora al palo e commercianti sul piede di guerra in via Dulceri, dove la mattina del 10 settembre scorso una gigantesca voragine si è aperta nell’asfalto inghiottendo due automobili. Un crollo spaventoso (si parla di una voragine di dieci metri di lunghezza) che ha fatto scattare immediatamente l'emergenza sottosuolo, tanto più che la strada era stata già colpita da un episodio simile nel ’97 e le prime indagini svolte da Acea non lasciavano presagire nulla di buono. A nove mesi di distanza siamo tornati sul posto a vedere a che punto sono i lavori, e sopratutto quali sono i disagi che la chiusura della strada al traffico veicolare ha causato a residenti e commercianti. Prima però è doveroso ripercorrere brevemente la trafila burocratica che ha accompagnato, come spesso avviene, lo stanziamento dei fondi e la partenza dei lavori che come vedremo sono ancora ben lontani dal concludersi.

Pigneto, voragine in Via Dulceri - Foto Piccirilli/RomaToday



LE INDAGINI E LO STANZIAMENTO DEI FONDI DI SOMMA URGENZA - Dai primi sopralluoghi svolti da Acea emerge infatti la presenza di un sistema di galleria affioranti che ha compromesso anche un tratto di rete fognaria. Da qui la necessità del ricorso al geologo, a ulteriori sondaggi e verifiche e a un aiuto economico da parte del Comune di Roma per poter operare. Parte il solito tira e molla tra municipio e Campidoglio finché a dicembre 2012 arrivano finalmente i fondi di somma urgenza. 200mila euro che però, è chiaro fin da subito, sono poco più di un palliativo. Intanto sono passati tre mesi, la strada è sempre chiusa al traffico veicolare e i commercianti lamentano già da settimane perdite economiche notevoli. Il resto è storia recente. I fondi di somma urgenza finiscono a marzo, i cantieri si fermano e per gli esercenti la situazione da seria diventa drammatica con gli incassi ridotti al lumicino e i passivi che si accumulano mese dopo mese.

Via Dulceri, lavori fermi e commercianti in ginocchio

LA RABBIA DEI COMMERCIANTI - L’esercente di un bar e tabacchi mi mostra sconsolato la lettera di risposta che gli è arrivata dall’Unità Organizzativa Tecnica (U.O.T) del Comune di Roma. "Ad oggi – si legge – non è possibile fare precise valutazioni sui tempi", e benché "consapevoli del disagio che cittadini e commercianti hanno dovuto subire" è pur necessario comprendere "la complessità del problema cui stiamo dedicando il massimo impegno". La pazienza dei commercianti però è finita. "Ho perso il 50 per cento dei clienti e ho un mutuo sulle spalle - confessa il proprietario, che del resto non è certo l’unico a navigare in cattive acque. Se c’è chi sopravvive a stento qualcuno ha già abbasato le saracinesche.

"Lì c’era una frutteria - mi spiega una signora che gestisce un piccolo supermaket indicando tre serrande abbassate - Ma di questo passo dopo 60 anni di attività saremo costretti a chiudere anche noi", aggiunge visibilmente emozionata. "Proprio sabato scorso ho dovuto mandare via una persona un padre di famiglia che ha appena avuto un bambino. Ma come faccio a pagargli lo stipendio  con un passivo di centomila euro?". Stanchi di reticenze e dei soliti scaricabarile, i commercianti vogliono passare alle vie di fatto e minacciano di aprire un contenzioso legale con Acea e il Campidoglio. Ora la patata bollente passa nelle mani della giunta municipale che dopo la sbornia elettorale è chiamata a dare risposte, tempestive e convicenti, se non vuole giocarsi da subito una bella fetta di credibilità. E non sarà facile.

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