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Piazza del Pigneto: nel ghetto degli emarginati dove i residenti sono messi all'angolo

Gli abitanti raccontano di bisogni espletati in pubblico e scene da terzo mondo. E ogni giorno gli uomini dell'Ama devono fare gli straordinari

"Eliminate il giardino, adibitelo ad altro, tanto ce lo hanno scippato". A questo punto è arrivata l’esasperazione dei residenti di Piazza del Pigneto, un piccolo slargo all’imbocco del Ponte Casilino che sconta con gli interessi tutti i problemi di criminalità e degrado che il quartiere si trascina dietro. Si tratta di un giardinetto provvisto di poche panchine elette a residenza di chi vive ai margini: qui passano le loro giornate clochard, eironomani e sbandati d’ogni sorta. E tra risse, bagordi e portoni che diventano orinatori pubblici gli abitanti dipingono scenari da ghetto. 

IL CONFRONTO CON L’AMMINISTRAZIONE - Recentemente il degrado della piazza è stato oggetto di un lungo confronto, tramite email, tra residenti e Amministrazione municipale. Una copia di questo carteggio giunta in redazione racconta bene lo stato d’animo degli abitanti e le difficoltà delle istituzioni nel contrastare il fenomeno. 

NEL GIARDINO OCCUPATO SUCCEDE DI TUTTO - Ad aprire il confronto è una lunga lettera firmata da una giovane mamma, Giorgia, che si dice "dispiaciuta di non riuscire a tutelare la mia famiglia dalle oscenità quotidiane che si manifestano lungo tutto l'arco della giornata da mattina a sera".  "Il giardino di Piazza del Pigneto  - continua la testimonianza - e' occupato da mesi un gruppo di africani e romeni stanziatisi li' dove fanno di tutto: mangiano, bevono, si drogano, accendono il fuoco,  dormono, ma soprattutto effettuano i propri bisogni a qualsiasi orario e davanti a tutti come nulla fosse". Preoccupa anche l’avanzare della delinquenza: sempre più spesso gli 'ospiti' del parco si picchiano tra loro arrivando anche a importunare gli abitanti del quartiere. "Abbiamo paura e non siamo piu' sicuri nemmeno per entrare a casa nostra -  continua la lettera - anche perche' diverse volte li abbiamo trovati all'interno dei nostri palazzi a bere, a bucarsi, a defecare e urinare".

Piazza del Pigneto

LA REPLICA - Dopo una prima lettera interlocutoria datata 11 aprile,  il 9 maggio scorso l'Amministrazione municipale replica elencando gli interventi messi in campo per contrastare la deriva. Si va dalle pulizie straordinarie nei giorni post-movida -  grazie all’ausilio dei PICS  - , all’assistenza sociale per i senza fissa dimora, fino alla pianificazione delle attività di controllo da parte del V Gruppo della Polizia di Roma Capitale. Interventi che secondo la maggioranza hanno portato alla chiusura di numerose attività per vendita di alcol oltre l’orario consentito. "Per quanto riguarda il dettaglio dell’attività della Polizia di Stato, con la quale noi collaboriamo, sarà loro cura rispondere nelle forme e nei modi previsti dai protocolli di comunicazione", conclude la replica. Nella lettera si precisa comunque che l'Amministrazione sa bene che la situazione è lungi dal potersi dire risolta. 

MISURE INEFFICACI - A Piazza del Pigneto giudicano però i provvedimenti messi in campo insufficienti e parzialmente inutili, pur riconoscendo, almeno in qualche caso, "la buona volontà" dell’Amministrazione . "La sporcizia ci sormonta, e mi dispiace constatare che il problema non è quante volte facciate pulire" racconta Davide, un altro residente. "La gente che ha deciso di stazionare qui sporca più veloce di quanto gli addetti dell’Ama a pulire, non importa quante volta al giorno li mandiate. Una situazione umiliante e vergognosa per gli operatori coinvolti e per lo spreco di denaro che potrebbe essere indirizzato ad altri interventi". 

SOTTO ACCUSA LE FORZE DELL’ORDINE  - Senza legalità non c’è decoro e i residenti puntano il dito contro l’operato delle Forze dell’Ordine. "Da almeno una settimana non vedo un solo intervento delle forze di sicurezza predisposte ai controlli, quando invece sarebbe necessaria una presenza costante ed un controllo continuo, fermo e risolutivo, per contrastare il degrado e l’ illegalità". In molti pensano che il problema sia aggravato da un atteggiamento troppo lassista nei confronti di tanti episodi di piccola criminalità, laddove vengono usate risorse per combattere problemi tutto sommato secondari. 

"Io non posso credere che la Polizia passi la serata a fare controlli con l’etilometro sulla strada antistante la piazza ma ignori i gruppi ubriachi e molesti alle loro spalle!", spiega ancora Davide. "Mi sento umiliato ogni mattina in cui gli operatori dell’Ama devono ripulire il porcile creato da persone incivili, ma non hanno il tempo e il mandato di pulire la strada del mio portone, le siringhe di Via sondrio, il pisciatoio agli angoli dei portoni". 

IL CERINO PASSA AL CAMPIDOGLIO - Per gli abitanti è necessario fornire assistenza ai senza tetto, ma prima ancora intervenire energicamente dal punto di vista della sicurezza. Il cerino passa dunque in mano al Campidoglio che proprio oggi ha ottenuto dal Ministro degli Interni Angelino Alfano la garanzia di un impegno straordinario per la sicurezza. Purché ovviamente si decida di dirottare parte delle risorse stanziate nel quartiere Pigneto. Diversamente per gli abitanti si fa dura, e sono già tanti quelli che non ci credono più. 

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