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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Cinema L'Aquila: fra un mese in mano alla Fondazione Cinema per Roma

Il Dipartimento ha rigettato la richiesta dei comitati di abitanti di organizzarvi attività dal 7 al 13 marzo. Perché proprio in questi giorni si stanno ultimando le procedure per l'affidamento alla Fondazione

Niente riapertura dal 7 al 13 marzo. La proposta del gruppo di cittadini del Pigneto per la rianimazione del cinema L'Aquila, è stata rigettata dal Dipartimento Attività Culturali del Comune. La ragione? Sono "in corso di definizione gli atti di indirizzo relativi all'utilizzo dei locali di via L'Aquila" si legge sulla lettera protocollata e inviata, per conoscenza, allo stesso presidente del municipio, Giammarco Palmieri, e al commissario Tronca. 

Tradotto: il contratto di affidamento alla Fondazione Cinema per Roma sta per essere ultimato. Mancano gli ultimi sopralluoghi. "Speriamo entro un mese di vederlo aperto - spiega l'assessore alla Cultura del V municipio, Nunzia Castello - il Dipartimento ha negato l'autorizzazione all'associazione per le proiezioni di una settimana a marzo anche perché la struttura non è attualmente nelle condizioni di ospitare niente, e il Comune dovrebbe mettere qualcuno all'ingresso, per l'apertura e la chiusura, non era fattibile. E non c'è neanche l'assicurazione"

Niente da fare dunque per Arthouse Pigneto, l'associazione che si era appellata a Tronca per la riapertura urgente del Cinema da far partire con un'iniziativa di sette giorni a metà marzo. Una serie di progetti culturali "da realizzarsi in collaborazione con gli abitanti del Pigneto, e le organizzazioni e associazioni del territorio". Il tutto insieme a una petizione su Change.org. Ma gli amministratori proseguono sulla direzione già stabilita dopo il bando, annullato a ottobre, che non ha mai incontrato grandi consensi nel quartiere: cedere il bene (confiscato alla Banda della Magliana) all'ente che da anni organizza il noto festival del Cinema nella Capitale. 

D'altronde, "nessuna delle realtà sociali che si sono presentate aveva i requisiti - chiosa Castello - siamo stati costretti a procedere per altra via. E comunque la Fondazione è per gran parte pubblica, quindi non possiamo parlare di cessione ai privati". E i lavoratori della coop Il Solco, a casa dalla chiusura per irregolarità amministrative a giugno? Con il bando si prevedeva il riassorbimento."Non sono negativa su questo punto, ovviamente però non c'è nessun vincolo da parte dell'ente".

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