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Il rastrellamento del Quadraro il 17 aprile del 1944

Il 17 aprile di 69 anni fa le truppe della Wermacht circondarono l'intero quartiere facendo circa duemila prigionieri. Più di 900 finirono nei campi di concentramento. L'operazione, in quanto a dimensioni, fu seconda solo al rastrellamento del ghetto

Il 17 aprile è il giorno del ricordo per le vittime del rastrellamento del Quadraro ad opera delle forze di occupazione tedesche. L’azione fu chiamata dalla Wermacht "Operazione Balena": secondo alcune fonti si trattò di un'azione di rappresaglia per vendicare un episodio avvenuto il 10 aprile del '44 (lunedì di Pasqua) nella trattoria di Gigietto a Cinecittà, dove un partigiano (Giuseppe Albano, detto anche "il gobbo del quarticciolo") uccise a bruciapelo tre soldati tedeschi. Probabilmente però nella decisione degli ufficiali tedeschi pesò anche il nervosismo per l’arrivo degli alleati e per le rivolte sempre più frequenti della popolazione.

Solo qualche giorno prima (il 24 marzo) ci fu il tremendo eccidio delle Fosse Ardeatine, rappresaglia ad un attentato in via Rasella. Ma era sopratutto dalla zona del Prenestino che venivano le maggiori insidie per l’esercito nazista. Il quartiere era un noto covo di partigiani e le rivolte popolari erano ormai all’ordine del giorno, tanto che il 31 marzo i tedeschi decisero di anticipare il coprifuoco alle quattro del pomeriggio per gli abitanti dei quartieri Quadraro, Torpignattara, Centocelle e Quarticciolo. E così quando Kappler decise di dare un’altra lezione al popolo romano, prese di mira proprio il Quadraro, dove i partigiani, al contrario dei nazifascisti, potevano girare impunemente.

Alle quattro del mattino del 17 aprile il quartiere venne completamente circondato dalle truppe tedesche. Le case vennero passate al setaccio una per una, le persone imprigionate furono circa duemila, tutti uomini tra i diciannove e i cinquant’anni. Caricati su un furgone e portati a Cinecittà alcuni di loro riuscirono a fuggire, mentre altri vennero scartati (e arrestati) dopo una successiva selezione. Le circa mille persone reclutate furono divise in quattro gruppi e portate in treno prima a Terni e quindi al campo di transito di Fossoli. Qui rimasero fino al 24 giugno, quando furono arruolati come "operai italiani volontari per la Germania" e deportati nei campi di lavoro tedeschi e polacchi. Solo la metà di loro tornò al Quadraro.

Sul rastrellamento del Quadraro è in uscita un nuovo libro "Quadraro, una storia esemplare", ne è autore Francesco Sirleto che lo presenterà al pubblico proprio mercoledì 17 Aprile (ore 17,30 presso CdLT CGIL Roma Nord Civitavecchia, P.zza S. Giovanni B. De La Salle 3/a, 2° piano). Oltre all'autore al dibattito parteciperanno anche alcuni testimoni del quartiere. Durante l’evento sarà inoltre proiettato il video: "Quadraro 17 Aprile 1944", diretto dall’autore e girato dagli studenti del Liceo Ginnasio Statale "Benedetto da Norcia".

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