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Venerdì, 29 Marzo 2024
Torpignattara Prenestino / Via di Acqua Bullicante

Torpignattara: centinaia di cittadini in piazza contro il centro Lidl

La protesta spazza via l'atmosfera natalizia. In via dell'Acqua Bullicante e dintorni c'è ben poco da festeggiare: "Lidl devasta, le istituzioni chiudono gli occhi"

Un anno di ruspe, proteste, carte sotto il naso delle istituzioni rimaste immobili. In centinaia di cittadini hanno partecipato sabato al corteo contro il nuovo supermercato Lidl in via dell'Acqua Bullicante, l'ennesimo grido a uno scandalo fatto di "permessi illegali". 

Un centro commerciale nel quadrante compreso tra via di San Vito Romano e via di Villa Santo Stefano, autorizzato nella settimana tra Natale e Capodanno del 2014, al posto di un'area verde abbandonata tra capannoni fatiscenti e una giungla d'erba incolta. Tante le associazioni riunite per vederci chiaro: la zona rientra nel Comprensorio Casilino, e ricade dunque sotto il vincolo Ad Duas Lauros, stabilito con decreto ministeriale nel '95. Com'è possibile che possa trovarvi spazio un supermercato con tanto di parcheggio auto?

"La procedura della concessione edilizia è totalmente illegale" ripetono da mesi gli attivisti del coordinamento No Cemento a Roma Est. Un iter per il rilascio di concessioni edilizie che a detta dei comitati, e secondo la documentazione da questi raccolta, non avrebbe rispettato gli obblighi di legge. Corteo Lidl-2

Soprattutto per quanto riguarda i vincoli archeologici e paesaggistici sull'area. Il vincolo scritto chiaro e tondo sul decreto ministeriale infatti non è riportato nelle carte del PTPR (Piano Regolatore).  Una discrepanza tra impianto normativo e impianto grafico che ha permesso all'azienda di procedere con il cantiere. E un errore costato caro a chi di un'altra colata di cemento in un quartiere dove già il verde scarseggia non ne vuole sapere. 

Al rebus vincoli si sono aggiunte le carte mancanti. Il Suap, lo Sportello Unico della Attività Produttive del Comune di Roma, avrebbe rilasciato la concessione edilizia per la costruzione del centro commerciale senza "l’atto che avrebbe dovuto certificare le dismissioni degli edifici preesistenti, necessario secondo il parere della Regione Lazio nell’ultima conferenza dei servizi per dare il nulla osta". E' la stessa commissione Commercio ad averlo ammesso e ad aver chiesto, senza successo, all'ex sindaco Marino lo stop del cantiere. Le ruspe però continuano a sbancare. E l'appello del V municipio al commissario Tronca è rimasto inascoltato. 

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