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La ferrovia Termini-Centocelle diventa un tram, i cittadini: "Portiamo a casa il progetto"

Cittadini e associazioni puntavano a una ristrutturazione. Il ministero chiede la sostituzione dei binari

Non sono d'accordo fino in fondo su come verrà portato avanti il progetto ma su un punto non hanno dubbi: in un modo o nell'altro va portato a casa. E' questa la posizione del comitato di quartiere di Torpignattara in relazione a quanto emerso ieri nel corso della commissione capitolina Mobilità sul futuro della linea Laziali-Centocelle. Il Comune di Roma sta lavorando per adattare il progetto depositato al ministero delle Infrastrutture nel 2018 che ha recentemente ricevuto il via libera al finanziamento ma con alcune prescrizioni. La più importante di queste è la sostituzione dei binari: mentre il progetto presentato dal Campidoglio, e supportato dai cittadini, prevedeva il mantenimento dell'attuale distanza tra le rotaie, il cosiddetto 'scartamento ridotto', il minstero chiede che la ferrovia venga trasformata in un vero e proprio tram, portando così le rotaie a una distanza a 'scartamento ordinario'. Cittadini e associazioni, riunite in un tavolo congiunto lo scorso 14 gennaio, temono però un eccessivo allungamento di costi e di tempi, avevano chiesto di puntare su una ristrutturazione dell'esistente.

Dopo la commissione di ieri il comitato di quartiere di Torpignattara ha commentato così: "Come sapete non siamo d'accordo (sulla scorta di autorevoli studi sul caso) perché secondo noi è uno spreco di risorse e tempo. Si può fare tranquillamente una tranvia veloce, nuova, comoda, bella con uno scartamento ridotto, ma siamo consapevoli che siamo nella fase dell'ora o mai più e quindi, con tutti i dubbi e mal di pancia del caso, pensiamo che vada come vada,  questo progetto bisogna portarcelo a casa. Con lo scartamento ridotto oppure ordinario, a questo punto, importa poco. Purché si faccia", hanno scritto in un comunicato.

"Per fortuna l'amministrazione ha dato voce al grido nostro, dei cittadini di Torre Maura, dell'Alessandrino, degli studenti e dei tantissimi e tantissime che stanno lottando per fare del trenino un'eccellenza e non una criticità", continuano. "Ora si è creato un campo largo, trasversale, con tanti attori che stanno facendo uno straordinario lavoro, basti pensare all'ottimo lavoro che sta facendo il coordinamento promosso dall'Osservatorio Regionale dei Trasporti, insieme a Legambiente, Trasportiamo e tante altre realtà. Ci sono, insomma, le condizioni per andare avanti e andarci bene, con ampio consenso".

Su Sferragliamento Quotidiani, Carlo Andrea Tortorelli, scrive: "Il ministero ha ritenuto che l'interoperabilità della linea sia di fondamentale importanza. Poichè lo scartamento ordinario porta i problemi dell’attraverso del Pigneto e dell’innesto sul nodo congestionato di Porta Maggiore, abbiamo suggerito di riconvertire integralmente il tracciato a scartamento ordinario salvando i binari al Ponte Casilino e su via Giolitti: tale operazione consentirebbe di soddisfare la richiesta del Ministero, salvando la velocità e la capacità di trasporto della futura tramvia".

Sottolinea delle criticità Legambiente Lazio: "Benissimo ogni metro di binari nuovi realizzati a Roma" commenta Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio "riponiamo tutte le nostre speranze perché questo progetto venga davvero realizzato per sostituire il trenino con un tram moderno che arrivi da un lato a Termini e dall'altro a Tor Vergata; ma non possiamo che essere preoccupati perché non abbiamo ascoltato alcun cronoprogramma operativo e abbiamo ricevuto la certezza che, intanto, l'attuale trenino non tornerà a coprire la tratta compresa fra Centocelle e Giardinetti soppressa da cinque anni, in attesa della sostituzione con il nuovo tram". 

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