Torpignattara, il Parco Sangalli e quella 'prateria' di malva silvestris
Una buona metà del parco è tirata a lucido, l'altra alla mercè dell'incuria: una prateria di malva silvestris alta fino a nascondere animali di taglia media
Croce e delizia dei residenti il Parco Sangalli di via dell'Acquedotto Alessandrino è da tempo al centro delle cronache di quartiere e per ragioni tutt’altro che lusinghiere.
Non bastassero le frequenti segnalazioni di senza fissa dimora accampati sotto gli archi, dal maggio scorso sull’area insiste un mini luna park abusivo, e tutto ciò malgrado un’ordinanza di sgombero emanata dallo stesso municipio. Infine l’annoso problema relativo alla manutenzione del verde che i frequentatori del parco giudicano del tutto insufficiente. Armati di taccuino e fotocamera, abbiamo voluto verificare de visu la situazione.
Una verifica i cui risultati sono a dir poco contraddittori. Tutto il lato del parco Sangalli che va dall'acquedotto a via della Marranella, luna park compreso, è tirato a lucido con tanto di prato tagliato, assenza di bottiglie e bivacchi vari, e panchine pulite e perfettamente agibili. Un’ efficienza che ha immediatamente smosso la nostra curiosità: chi è l'artefice di questo lavoro? Merito dell'Ufficio Giardini o del gestore del luna park, che secondo gli accordi presi con il dipartimento periferie è tenuto a manutenere l’area verde?
Ma come dicevamo non mancano le note dolenti. Tutto il verde che costeggia via dell'Acquedotto Alessandrino è alla mercè dell’incuria. Una prateria di malva silvestris alta fino a nascondere animali di taglia media e rifiuti gettati in ogni dove. Insomma, se dietro l’area manutenuta c’è (forse) la mano di un privato (su cui pende peraltro un’ordinanza di sgombero), il servizio pubblico continua a fare acqua da tutte le parti.
