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Lunedì, 29 Aprile 2024
Torpignattara Pigneto / Via Alò Giovannoli

Cantiere di via Giovannoli: concessa proroga fino a giugno 2013

Si continua a discutere sulle condizioni di degrado del cantiere di via Giovannoli - via Cartaro a Torpignattara. A spaventare istituzioni e cittadini è la proroga fino a giugno 2013 rilasciata dal Comune

Di certo abbiamo solo una data: giugno 2013. Al cantiere di via Giovannoli è stata concessa una proroga dal Dipartimento Urbanistica del Comune, disciplinata dall'art.36 del d.p.r. 380/01. In soldoni i lavori potranno protrarsi ancora per un anno. Il motivo non è chiaro, o almeno, dal Campidoglio non è stata data una spiegazione alle richieste delle istituzioni municipali. "Abbiamo scritto al dipartimento - ci spiega il presidente del VI municipio, Giammarco Palmieri - ma nessuno ha risposto".

Una cosa è fuori dubbio: la ditta che ha preso in concessione l'area, compresa tra via Giovannoli e via Cartaro, ha edificato ma non ha ancora terminato le opere di compensazione. In particolare la strada che dovrebbe collegare il quadrante a via della Marranella. Per qualcuno un anno per chiudere i battenti è un tempo spropositato ma, in realtà, la proroga dei lavori è un problema nel problema. Se il cantiere è sotto i riflettori è per le condizioni di degrado in cui versa ormai da anni, condizioni pagate care dai residenti della zona.

Sporcizia e scarse misure di sicurezza. Questi i nodi cruciali lamentati a più riprese da comitati e cittadini: due esposti alla Asl, lettere di denuncia e continue segnalazioni per una situazione di disagio che ha toccato i limiti del tollerabile. "Calcinacci, immondizia, deiezioni canine e umane che spesso galleggiano in maleodoranti ristagni di acqua piovana".

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In effetti il cantiere non è proprio un bello spettacolo. Il comitato di quartiere testimonia: "L'accesso ai box è garantito da una passerella in legno marcio pericolante, sospesa su una fossa della profondità di circa due metri, che rappresenta un potenziale pericolo per chiunque tenti di attraversarla" mentre all'esterno "c'è un passaggio con una scaletta pericolante utilizzato da molti come scorciatoia nella più totale assenza di illuminazione pubblica e pulizia" corredato da "sacchetti dell'immondizia, carrozzine abbandonate, tavole di legno, siringhe, carcasse di animali morti". Insomma, un inferno per chi abita a pochi metri da quella che sembra in tutto e per tutto una piccola discarica. E va bene che l'area è stata edificata per mano di un privato, ma controlli su eventuali irregolarità da parte dell'amministrazione? Sono stati fatti? A quanto pare sì.

Se ne è discusso in Commissione Trasparenza più di una volta ma la situazione non sembra essere cambiata. "La sensazione è che chiunque possa fare quello vuole, quasi senza regole". A commentare è il presidente di commissione, Guido Verdecchia, consigliere pidiellino che ci spiega lo stato dell'arte. "Esistono verbali della polizia municipale che ha effettuato dei sopralluoghi ed evidenziato la presenza di irregolarità oltre ad aver sanzionato la ditta". Il che per i cittadini ha un peso relativo se alle multe non seguono le azioni. Per Verdecchia ci sarebbero delle responsabilità. "A fine marzo i vigili hanno inviato una lettera di segnalazioni sul cantieri al presidente Palmieri, però nessuno l'ha vista. L'abbiamo richiesta al presidente per iscritto. Quando la vedremo ne sapremo di più. Forse però poteva intervenire".

Niente di segreto per Palmieri che risponde tranquillo all'affondo: "Certo che i vigili hanno fatto un sopralluogo e che mi hanno comunicato i risultati, sono stato io a chiederlo. Ci sono verbali e ci sono multe fatte al proprietario del cantiere e, nel frattempo, sono state sollecitate le autorità competenti, Asl e uffici tecnici". Ovvio per il presidente che "la ditta deve rispondere ai verbali mettendo in regola i lavori", ma il tema vero sarebbe un altro. "Quel cantiere deve chiudere al più presto, sono dieci anni che è lì e i cittadini non ce la fanno più. Stiamo cercando di sollecitare chi manda avanti i lavori a fare il prima possibile. Non è nell'interesse di nessuno che l'area sia sottoposta a sequestro ma piuttosto che si possa chiudere questa storia una volta per tutte".

 

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